Rischia di finire a processo per diffamazione il consigliere regionale Fabiano Amati (Pd) che nei mesi scorsi era stato querelato dall’imprenditore Luigi Botruno, inventore di “Nuovolivo”, un prodotto botanico in qualche modo collegato all’emergenza Xylella.
Truffatore a chi?
Per Amati, che in diverse occasioni non ha usato giri di parole, si tratta di una truffa e di conseguenza chi ne sostiene l’impiego in agricoltura sarebbe un truffatore.
Botrugno non si sente un truffatore ed è per questo che, assistito dagli avvocati Antonio Sartorio e Antonella Rizzo, ha deciso di querelare Amati.
La posizione del politico
Quest’ultimo, ieri, ha ammesso di essere sotto procedimento penale e annunciato che: “Se ci sarà il processo- afferma Amati – chiamerò tutti i maggiori scienziati nazionali e internazionali a testimoniare la verità di quanto ho affermato”.
E ancora: “È intollerabile vedere ancora in azione negazionismi di ogni genere, magari celati con giochi di parole, mentre scorre sotto la nostra vista un paesaggio diventato purtroppo lunare a causa di tanta cecità nei confronti della prova scientifica”.
Quell’audizione in Regione
Nella querela, i difensori spiegano come Botrugno il 14 ottobre 2021 fosse stato audito presso la IV Commissione consigliare permanente del consiglio regione Puglia e, in quell’occasione, il dottor Salvatore Infantino (dirigente della Sezione Osservatorio Fitosanitario) avesse affermato che i suddetti prodotti avessero il pregio di fortificare le piante non ancora compromesse rendendole più robuste (in tal modo, senza confermare la natura truffaldina di tali fitofarmaci ma evidenziandone la limitata efficacia seppur di natura preventiva)”.
“Non una cura ma un rinverdente”
Botrugno rimarca la differenza tra quella che potrebbe essere considerata una cura per la Xylella, cura che ancora come noto non esiste, e un rinverdente per gli ulivi essiccati. Ciò sarebbe, sempre a suo dire, il “Nuovolivo”. Il protocollo di applicazione del rimedio avrebbe già dato dei buoni risultati sugli ulivi presenti in alcuni rondò del centro abitato di Lecce: 13 ulivi mostrano incoraggianti segni di ripresa dopo essere stati colpiti dal batterio.
Sub iudice
Chi abbia ragione tra le due parti, non ancora in causa, è tutto da stabilire. Intanto, Amati è stato raggiunto da un avviso di conclusione indagini e annuncia battaglia proprio come il suo avversario. I termini “truffa” e “truffatore” si addicevano alla situazione? Saranno gli sviluppi della vicenda a dire chi ebbe ragione e chi no, almeno per quanto concerne la dialettica impiegata.