Una carenza sempre meno sostenibile quella dei distributori di snack e bevande presso l’ospedale “Dario Camberlingo” di Francavilla Fontana. I distributori un tempo c’erano, ma poi furono rimossi in quanto si scoprì che erano abusivi: nessuna autorizzazione, erano stati messi lì e basta.
Sono trascorsi degli anni da quel provvedimento dell’Asl di Brindisi, ma nulla nel frattempo è cambiato: nessuna gara regolare affinché i distributori possano tornare al loro posto. Un caso più unico che raro per un luogo pubblico, per di più un ospedale. Disagi sono lamentati ogni giorno da personale e pazienti, che da una certa ora in poi non hanno la benché minima possibilità di prendere neppure dell’acqua o un caffè.
Infatti, al Camberlingo esiste un piccolo bar esterno che però non fa orario continuato anche notturno: è aperto dalle 6 del mattino alle 20 di sera.
Così, per l’ennesima volta, i rappresentanti sindacali Cgil hanno scritto al direttore generale dell’Asl e ai direttori amministrativo e medico del presidio francavillese:
Considerata la riorganizzazione ospedaliera, “nella maggior parte dei casi – scrivono – si parla di attese lunghe, addirittura fino ad arrivare a superare le 10 ore”.
I rappresentanti sindacali Vincenzo Maglie, Tommaso Longo, Eloisa Dell’Elmo e Angelico Lippolis spiegano come “gli scriventi abbiano avuto modo di assorbire frequentemente le lamentele dell’utenza, pazienti, parenti in attesa, ecc. in quanto dopo le ore 20 e fino alle 6 del mattino non vi è la possibilità materiale di poter avere una bottiglia di acqua, un caffè (per i turnisti) o altro genere di conforto”.
E ancora: “Non di rado pazienti in attesa hanno dovuto deglutire la propria terapia senza poter bere un goccio d’acqua”.
Le cose peggiorano al sabato e alla domenica, quando il bar è proprio chiuso.
Infine, la richiesta di autorizzare quanto prima almeno una piccola zona ristoro attiva anche di notte. Specie ora che, con l’avvicinarsi del caldo, sarà molto più importante, anzi necessario, dissetarsi.
La speranza è che la nuova gestione amministrativa dell’Azienda sanitaria locale prenda in carico la richiesta e ponga fine a questa situazione che ha del paradossale.