Decine di truffe alle assicurazioni, incidenti falsi o amplificati: 12 arresti, anche tre avvocati e un medico

Stamane i militari della Compagnia della guardia di finanza di Francavilla Fontana hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 12 persone (cinque dei quali sono stati condotti in carcere e sette posti agli arresti domiciliari) emessa dal gip del Tribunale di Brindisi Maurizio Saso.

Le attività di polizia giudiziaria, svolte con il coordinamento e delega della Procura della Repubblica di Brindisi (fascicolo nella titolarità del procuratore aggiunto Antonio Negro e del sostituto Francesco Carluccio), hanno consentito di riscontrare la probabile esistenza di una vera e propria associazione per delinquere della avrebbero fatto parte sei persone tra cui tre avvocati, un medico ed altri che, operando professionalmente ed in modo stabile in un lungo arco temporale (da almeno sei o sette anni), hanno denunciato alle compagnie assicuratrici decine di presunti falsi incidenti stradali, producendo anche falsi certificati medici di pronto soccorso ed altri falsi certificati di prolungamento di malattia, e ricorrendo anche a false testimonianze (si contano addirittura 32 casi accertati), rese con preoccupante disinvoltura nei giudizi instaurati davanti ai competenti Tribunali ed Uffici del Giudice di Pace.

Sono stati riscontrati, altresì, almeno tre casi di possibile corruzione in atti giudiziari di testimoni, in quanto venivano elargiti agli stessi compensi affinché rendessero false testimonianze in giudizio.

Le ipotizzate attività illecite hanno consentito ai presunti sodali di ottenere indebiti profitti in danno delle compagnie assicuratrici costrette ad erogare indennizzi per inesistenti danni a cose e persone. È emerso il coinvolgimento di una nutrita platea di persone, che venivano reclutati dall’associazione per ricoprire i diversi ruoli di conducente, trasportato, investito o testimone nella causa civile, ai quali venivano corrisposti, secondo un vero e proprio tariffario, compensi predeterminati in maniera fissa in relazione al diverso ruolo assegnato nella vicenda. 

È stato, infine, riscontrato uno specifico episodio di estorsione aggravata, commesso da alcuni dei partecipi alla presunta associazione per delinquere, in concorso tra loro e con due pregiudicati, che sarebbe consistito nel costringere alcuni dei soggetti reclutati in un falso sinistro stradale, beneficiari degli assegni emessi dalla compagnia assicuratrice, a rendere il dovuto agli organizzatori della frode nel frattempo accontentandosi del compenso fisso predeterminato pattuito tra loro. 

Secondo le ipotesi investigative, gli indebiti risarcimenti assicurativi riguarderebbero circa 61 sinistri stradali verificatisi negli anni dal 2015 al 2019, alcuni dei quali completamente inesistenti ed altri verificatisi realmente, ma le cui conseguenze in termini di danno a cose e persone venivano fraudolentemente amplificate, inserendo spesso ulteriori soggetti trasportati nei veicoli coinvolti nella ipotizzata falsa rappresentazione e producendo documentazione medica ideologicamente falsa, in modo tale da conseguire maggiori guadagni. 

Complessivamente sono 162 le persone indagate, a vario titolo, per reati di associazione per delinquere, frode in danno di compagnie assicuratrici, falsità ideologica in atti pubblici (certificati del pronto soccorso), falsità in altri certificati medici, falsa testimonianza, corruzione in atti giudiziari.

L’epicentro del tutto sarebbe stato collocato proprio nella Città degli Imperiali, ma avrebbe toccato anche comuni limitrofi e loro residenti.

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