Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota a firma di Domenico Magliola, segretario di Sel Francavilla, in risposta all’intervento di Casapound che contestava il cofinanziamento da 66mila euro annui stanziato dal Comune per il centro di accoglienza per rifugiati politici:
E come per magia, parlando di immigrati, ricompaiono i camerata di Casa Pound. E lo fanno istigati da un’opposizione strumentale e facilona in consiglio comunale. La vicenda è nota ai più: in funzione di una delibera del commissario prefettizio, il comune di Francavilla Fontana ha stanziato delle somme e destinato alcuni dipendenti all’assistenza di immigrati richiedenti asilo politico. L’argomento del contendere riguarda sia la cooperativa che si occupa dell’assistenza ma anche, e soprattutto, il presunto ingente, importo destinato all’assistenza dei rifugiati. E con l’occasione si attacca l’amministrazione, a prescindere.
Sulla cooperativa scelta non abbiamo motivi di dubitare che la selezione sia stata fatta in base alla preparazione sul campo e all’esperienza; oltre che alla professionalità. La scelta, d’altro canto, fu fatta dall’allora commissario prefettizio. Quindi sono strumentali le polemiche e le insinuazioni di complicità o favoritismi di questa amministrazione. E comunque, nella sciaguratissima ipotesi, che la cooperativa non sia all’altezza del compito affidatole sarebbe perseguita per le violazioni di legge dalle autorità competenti.
E loro lo dovrebbero sapere bene perché, vicenda delle ultime ore, a Roma, mentre i loro camerati bloccavano i bambini rom per non farli entrare a scuola (c’è chi dice per poter combatterli alla pari sul piano culturale, ma è una cattiveria gratuita che non mi sento di condividere), i loro camerati meglio posizionati nell’apparato facevano affari d’oro con l’accoglienza. Ma questa è un’altra storia che se ne consiglia una lettura ai tanti che “io non sono razzista ma prima gli italiani!”. In quanto ai beneficiari dell’assistenza, come nelle più classiche delle rivendicazioni razziste (ma opportunistiche e ignoranti in genere), la sedicente associazione di destra fa la facile equazione: denaro destinato agli immigrati uguale denaro distratto ai francavillesi.
Equazione tanto più facile quanto più debole è la vittima.
Socialmente è un comportamento tipico di gruppi mossi dalla forza del branco: prendersela con chi non può reagire. Viene da chiedersi dov’era questa associazione quando a dissipare i denari della città erano altri e per ben meno nobili intenti? Dove era Casa Pound o, in genere, tutta l’opposizione quando si stipulavano ben due contratti capestri con la Monteco e con Francavilla Ambiente per la gestione dei rifiuti, quando si commissionava il palazzetto dello sport, quando si facevano venire fuori le chianche di via Roma per poi ricoprirle per via del pessimo lavoro svolto?
Dov’era quella opposizione quando si è abbandonato l’interporto, quando si è costruito e dimenticato immediatamente il nuovo macello, quando si è praticamente regalata la struttura in via Oria ad una catena di supermercati? Dov’erano quando le precedenti amministrazioni gestivano gli abbonamenti gratuiti loro riservati alla piscina mentre i figli dei francavillesi pagavano centinaia di euro a trimestre?
Si sveglia oggi Casa Pound, così come la giovanissima opposizione (perché ad essere opposizione è veramente giovane) quando si tratta di prendersela con gente che fugge dalla guerra e dalla morte certa dei propri figli. Perché quelli che stiamo aiutando sono soprattutto siriani. Sono bambini, come i nostri, che fuggono dal gas nervino. A fare demagogia ci vuole veramente poco. A fare politica, oltre che preparazione, occorre avere anche coraggio. E il coraggio non si inventa.