Hanno suscitato clamore le dimissioni del dottor Arturo Oliva poco dopo essere stato indicato quale dirigente del Distretto sanitario Francavilla – Ceglie a causa, a suo dire, di una situazione talmente critica da risultare ingestibile. La palla è stata colta al balzo dai consiglieri regionali delle due cittadine confinanti Maurizio Bruno (Pd) e Luigi Caroli (Fdi) i quali hanno chiesto un interessamento da parte della Regione, Commissione Sanità, anche per ascoltare la versione del presidente Michele Emiliano e del direttore generale Asl Brindisi Giuseppe Pasqualone (non ancora ufficialmente sostituito dal suo successore).
Lo Strillone, dopo che il vaso di pandora è stato scoperchiato dal dottor Oliva, ha interpellato sia qualche elemento che nel Distretto Francavilla – Ceglie ci lavora, sia qualche utente. Dal giro di approfondimento è emerso come indubbiamente vi siano carenze non indifferenti in termini di personale, con consequenziali ovvie ricadute sull’organizzazione del servizio. I dipendenti, insomma, devono assolvere i propri compiti e sopperire alla mancanze, sovente improvvisandosi in ruoli che in teoria non competerebbero loro. E questo è un dato di fatto.
L’impegno di chi c’è e si adopera quotidianamente, andando oltre le proprie mansioni per garantire quantomeno l’essenziale in tempi piuttosto rapidi, è confermato dagli utenti, dai quali – peraltro – nel tempo non sono giunte granché segnalazioni di malumore o malessere nei confronti dello stesso Distretto e di coloro che, sebbene sott’organico, ne garantiscono la sopravvivenza e un discreto margine di efficienza.
Non un “disastro” totale, a differenza di quanto sostenuto dal dottor Oliva, ma sicuramente un comparto migliorabile, come tanti, come tutti. Ora, incassata la rinuncia a tempo di record e la denuncia pubblica del dirigente – lampo, vi è da individuare una nuova figura che possa cogliere questa sfida, magari conoscendo dall’interno il Distretto, e vi è necessità di una migliore organizzazione, che non può prescindere da un potenziamento dell’organico mediante ottimizzazione delle risorse ma soprattuto magari grazie a nuovi arrivi da assunzione.