Cgil: “Aumentano i posti letto, ma non il personale. Chi assiste i pazienti di Medicina generale al Camberlingo?”

Di seguito una nota a firma di Pancrazio Tedesco, segretario generale Cgil Funzione pubblica della provincia di Brindisi:

La scrivente FP CGIL pone l’attenzione su quanto sta accadendo al reparto di Medicina dell’Ospedale di Francavilla Fontana. 

In seguito alla delibera n.1498 datata 08/01/22 in merito alle nuove misure organizzative per l’emergenza pandemica, la direzione generale disponeva l’incremento dei posti letto presso la U.O, di Medicina. La direzione Sanitaria del Camberlingo ha immediatamente recepito la nota inviando 10 letti, che verranno allocati nella stessa ala adiacente agli ambulatori della medicina e dell’oncologia. 

Per quanto concerne gli spogliatoi del personale infermieristico ed OSS, invece sono stati spostati e di conseguenza gli operatori sono costretti alla vestizione in ambienti angusti e privi di servizi igienici. L’altra ala della succitata U.O. dispone di 17 posti letto + 2 di isolamento, interamente occupati da pazienti non autosufficienti. 

La scrivente segreteria porta all’attenzione delle SS.LL. nuove criticità e problemi improvvisi ed imprevisti che possono mettere a serio rischio la salute di tutto il personale del reparto e dei pazienti qui ricoverati. La medicina conta solo 8 OSS, altro personale è stato trasferito. Ci domandiamo chi deve assistere i pazienti? Si gioca ancora con la coperta corta, si sopperisce spostando il personale da altre U.O. che come conseguenza restano sguarnite: a chi giova tutto questo? Ai pazienti sicuramente no, al personale infermieristico e OSS men che meno. 

È palese che urge immediatamente incrementare il personale infermieristico e OSS, onde garantire una corretta assistenza ai degenti e scagionare il rischio da lavoro derivato il personale già pesantemente segnato dalle ondate pandemiche. 

La cosa più grave è che il personale potrebbe essere costretto a spostarsi sistematicamente tra le due ali del Camberlingo. 

La FP CGIL BRINDISI chiede: un intervento con urgenza al fine di evitare che oltre ai danni provocati dalla pandemia, questi professionisti possano essere soggetti ad ulteriori danni da parte del proprio datore di lavoro

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