Francavilla, “Parco Brayda dono natalizio per famiglie e sportivi. Il futuro passa anche dalla cura e dalla valorizzazione del verde”

Così il presidente del Consiglio comunale di Francavilla Fontana, Domenico Attanasi:

Domenico Attanasi

“Sotto l’albero (e tra gli alberi) quest’anno i francavillesi hanno trovato un bellissimo regalo.
Parco Brayda, in via Papa Giovanni Paolo I, è un piccolo gioiello pensato per lo sport all’aria aperta, la convivialità e il relax.

Insomma, uno spazio pubblico che mancava al quartiere e che in particolare durante l’estate saprà calamitare sportivi e semplici cittadini.

La rivitalizzazione delle aree verdi è un obiettivo centrale dell’Amministrazione Denuzzo, basti pensare a quello che era parco Caniglia solo qualche anno fa e come si presenta oggi grazie all’Associazione Nuovaria.

Il punto di svolta sta nel cambio di prospettiva sul ruolo di un’area verde che è passato da semplice agglomerato di vegetazione a luogo di socialità con una precisa identità.Solo pochi giorni fa è accaduto, ad esempio, che il parco di via Vittorio Alfieri, da sempre senza alcuna intitolazione, sia stato dedicato alla memoria di Donato Della Porta, eroe della guerra di liberazione mai sufficientemente celebrato nella nostra Città.

Questo gesto, per molti aspetti doveroso nei confronti di un nostro concittadino, conferisce a quell’area una precisa identità rendendo un luogo anonimo un punto di riferimento per la memoria collettiva.

Le innovazioni non finiscono qui. L’idea del verde come punto di incontro tra generazioni ha dato vita alla piccola area attrezzata con giochi per bambini di via Barbaro Forleo che ogni giorno ospita decine di famiglie per trascorrere delle ore piacevoli in compagnia.

Verde vuol dire anche sport e divertimento, ecco quindi il perché della creazione dei campi da basket. Ma verde può voler dire anche economia come avvenuto nell’inedita gestione della Villa Comunale.

Quanto realizzato è poco o molto? Questo non sta a me stabilirlo, ma è certo che si tratta di qualcosa di unico, nel senso che la politica non aveva mai riservato così tante attenzioni ai parchi cittadini.

Il dato essenziale di questa classe politica è la capacità di creare connessioni con il mondo associativo e imprenditoriale. Il nuovo Parco Brayda nasce dal progetto di due associazioni nel bilancio partecipato, parco Caniglia è stato affidato ad una associazione, la Villa Comunale ad una rete di imprese.

Insomma, la politica ha finalmente capito di non bastare a se stessa e che non si può gestire la cosa pubblica in virtù di logiche superate dalla storia. Certamente c’è ancora molto lavoro da fare, ma le basi per guardare con fiducia al futuro della nostra Città ci sono tutte”.

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