La situazione, a detta di molti, sta diventando insopportabile. Una serie di coincidenze – il pensionamento di tre professionisti e quello imminente di un loro collega, sommati al decesso di un altro – ha prodotto un cortocircuito nella rete dei medici di famiglia in servizio ad Oria.
Sono sempre più numerosi i disagi dei cittadini rimasti, di fatto, scoperti di assistenza sanitaria (ex mutua) e costretti, loro malgrado ad “accasarsi” altrove per chiedere consulti, prescrizioni di farmaci e visite specialistiche, certificati.
Un noto commerciante, per esempio, si esprime in questi termini:
“Io e molti altri dobbiamo provvedere ad iscriverci presso un medico di nostra fiducia ma… e sottolineo il ma, non è affatto facile farlo! Chi decide di recarsi presso l’ufficio sanitario di Oria per procedere alla scelta non ha possibilità di riuscirci se non si presenta a fare la fila in piena notte (tipo le 4 del mattino).
Al mattino alle 8 tutti i 50 bigliettini della fila sono già stati assegnati ai pochi fortunati che hanno la possibilità di fare la coda quando è ancora buio.
Io mi alzo alle 5,30 e inizio a lavorare alle 6,30 quindi non posso fare la fila anche perché finisco di lavorare la sera alle 9 e mi pare di avere diritto al giusto riposo…
Ho provato con lo Spid via portale regionale della salute, ma non si arriva a nulla e in questi giorni mi hanno detto che se dovessi decidere di togliere tempo al mio lavoro e andare a Francavilla farei un buco nell’acqua perché sono stufi dell’affluenza e mandano via noi oritani.
Ora chiedo se in periodo di pandemia sia giusto avere assembramenti fuori di un ufficio in pieno inverno sotto la pioggia e al freddo, chiedo se sia giusto che tale tipo di scelta si possa fare solo due giorni alla settimana (lunedì e giovedì), chiedo se sia giusto che chi ha orari lavorativi come i miei non possa esercitare il suo diritto di scelta, chiedo se sia giusto che, causa lavoro, alla fine la mia scelta debba essere legata al dottore che resta disponibile e non a quello che decido di scegliere per la fiducia che nutro nei suoi confronti, chiedo se sia giusto che io al momento non abbia un medico…
Chiedo: come faccio, se ne ho bisogno, quando la guardia medica non lavora (nel senso che non ha ancora preso servizio) e quando gli ospedali sono sotto stress?
Possibile che noi cittadini dobbiamo sempre soggiacere e che la nostra voce non conti nulla? Perché il passaggio a un altro medico non è stato fatto in tempi congrui, magari con un’iscrizione d’ufficio giusto per non restare scoperti e successivamente, in tempi scaglionati e secondo le nostre esigenze, tutti avremmo potuto decidere se restare o cambiare evitando assembramenti e superlavoro agli impiegati?
Questi sono i miei suggerimenti a cuore aperto, spero di trovare qualcuno che possa farsi latore della sofferenza di noi oritani alle prese con la burocrazia ottusa e irrispettosa. Grazie per aver letto il mio sfogo”.