Tutti hanno ripreso a giocare e ad allenarsi, ma la Volley San Lorenzo no. La squadra giovanile, fino a due anni fa, prima che scoppiasse la pandemia, disponeva della palestra scolastica del plesso “De Amicis” nell’omonimo quartiere San Lorenzo, poi “requisita” dall’Asl per fini evidentemente superiori: leggasi hub vaccinale. E allora si è cercata una soluzione alternativa: palestra del liceo classico “Vincenzo Lilla” in via Imperiali. Il Consiglio d’istituto ha però sentenziato con un secco “no” nonostante tutti i tentativi di mediazione. Eppure, quella palestra è sempre libera al pomeriggio nei giorni di martedì, giovedì, sabato e domenica. La Volley San Lorenzo non trova, per il momento, neppure ospitalità presso il palazzetto dello sport, di fatto monopolizzato da una società di basket.
Della questione si è interessato il consigliere regionale e comunale Maurizio Bruno, che non ha usato mezzi termini: “La decisione del Consiglio d’Istituto del liceo classico “Vincenzo Lilla” di negare l’utilizzo della palestra all’associazione sportiva “Volley San Lorenzo” è davvero incomprensibile.
Parliamo di decine e decine di ragazze e ragazzi, bambine e bambini, che non hanno più un luogo in cui giocare e allenarsi dopo che la loro palestra, quella della De Amicis, è stata convertita in Hub Vaccinale.
A loro il sacrificio è stato chiesto, per il bene comune.
Ma nessuno adesso è disposto a condividere con loro uno spazio, lasciando che siano loro e solo loro a sobbarcarsi il peso di tutto.
Da mesi la “Volley San Lorenzo” che da anni aiuta i nostri figli a crescere anche in un quartiere difficile, educandoli alla lealtà, al rispetto, al lavoro di squadra, ai valori più sani, è costretta a un peregrinare continuo, abbandonata da tutti.
Una soluzione poteva essere, appunto, la concessione in determinati giorni della settimana della palestra del liceo classico. Ovviamente rispettando tutto: dai calendari alla pulizia.
E occupandola solo nei giorni e negli orari in cui questa non è utilizzata dalla scuola.
Però: preferiscono tenerla chiusa e inutilizzata piuttosto che dare la possibilità a decine di nostre ragazzi e nostri ragazzi di continuare a giocare, allenarsi, crescere e stare insieme.
Dopo aver tolto in questo anno e mezzo ai più giovani tutto, dalla socialità allo sport, chiudendoli in casa per difendere soprattutto gli adulti dal virus, adesso quegli stessi “adulti” tolgono loro anche quel poco che resta.
Li confinano in spazi non adeguati, come la palestra della Virgilio, e negano il benché minimo aiuto.
Nonostante le stesse norme nazionali (vedi Piano Scuola 2021-2022) incentivino le scuole e i dirigenti ad aiutare i giovani a socializzare di nuovo, a fare sport, a vivere.
“Un’altra battaglia – aveva detto la sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali – è che le palestre scolastiche restino aperte anche il pomeriggio per le società sportive. Non tutte le scuole lo fanno”.
E purtroppo questa ne è la dimostrazione.
Io spero che la scuola torni sui suoi passi o che almeno, una volta tanto, l’Amministrazione comunale si ricordi di essere tale e faccia qualcosa.
In altri Comuni è successo. Ed è stata trovata una soluzione favorevole a tutti.
Qui no. Un’intera, vasta e importante associazione sportiva lasciata completamente da sola”.