Una contrada, tanti disservizi. O, per meglio dire, nessun servizio. Disagi, quelli che denunciano i residenti, esistenti e persistenti da molti anni, circa 50. Eppure contrada Sottoparabita, propaggine di via Fabio Filzi, ad Oria, dai ’70 a oggi si è trasformata da area rurale in una popolosa zona residenziale anche nella stagione invernale.
Non lontana dal centro, contrada Sottoparabita è però sprovvista di strade comode, di fogna e acqua. In qualche occasione persino autoambulanze del 118 e mezzi dei vigili del fuoco hanno dovuto fare i conti con l’insostenibile strettezza dei vialetti e i soccorritori sono stati costretti a procedere a piedi.
Mezzo secolo di promesse – qualcuno è disposto a giurare che da quando risiede qui ha visto alternarsi almeno 20 sindaci – mai mantenute dalle Amministrazioni avvicendatesi a palazzo di città, senza distinzione di uomini, donne e colori politici. Finora, nulla di nulla a parte le capatine d’ordinanza durante le campagne elettorali.
L’ormai storico caso è stato preso a cuore dal consigliere comunale Tommaso Carone, fuoriuscito da qualche mese dalla maggioranza che sostiene la sindaca in carica Maria Lucia Carone.
“È dovere di un’Amministrazione – sostiene il consigliere – recuperare e integrare le periferie, così come è dovere di un’Amministrazione rendere i cittadini tutti uguali, senza che quelli che abitano in centro siano di serie A e invece quelli che abitano fuori siano di serie B”.
I residenti, intanto, invocano attenzione e sperano che questa o la prossima possa essere la volta buona. Dopo cinque decenni ad aspettare ormai sono stufi, non ci credono più. Ma, si sa, la speranza è l’ultima a morire e la loro speranza è che un giorno vi siano meno promesse da marinaio e più fatti.