Giovedì 7 Ottobre, una delegazione della Società Cooperativa Sociale L’Ala partirà per Sarajevo, raggiungendo il Social Corner gestito dalla Caritas, nell’ambito del Progetto “Io ci Sono- Missione Sarajevo”. Un progetto che nasce in collaborazione con l’Ambito Territoriale di Francavilla Fontana, nell’ambito dei Centri Estivi Comunali, di cui la Società Cooperativa Sociale L’Ala, se ne è aggiudicata la gestione.
Un progetto ambizioso, che ha visto la partecipazione e la sensibilità dei minori e delle famiglie partecipanti dei Centri Estivi, attraverso la donazione di materiale didattico e ludico da destinare ai bambini ospiti dei Social Corner di Sarajevo, uno dei centri profughi della Rotta Balcanica più popolati.
“Io Ci Sono- Missione Sarajevo”è un progetto che ha come obiettivo quello di promuovere una cultura della corresponsabilità, che non sia solo idealistica, ma concretamente vicina a tutti quei bambini e quelle famiglie che sono costrette ogni giorno a lasciare le propria casa alla ricerca di un futuro migliore, una vita dignitosa. Nello specifico è alle “vittime” della rotta balcanica che il presente progetto intende rivolgersi. Ufficialmente il progetto è partito il 20 Giugno, in occasione della Giornata del Rifugiato. Una giornata in cui non si è voluto semplicemente ricordare che da qualche parte nel mondo ci sono donne, uomini, bambini che vivono come in un tempo sospeso, e che hanno una sola data certa: quella della partenza.
Io Ci Sono- Missione Sarajevo, la cui denominazione rimanda all’idea che ognuno può e deve fare la propria parte, è un progetto sociale che ha l’ambizione di restituire il sorriso e la fiducia nel mondo, ai tanti bambini che convivono e crescono con lo stato di guerra perenne, e dormono in letti di fortuna, già infinite volte bagnate dai troppi teneri volti. Un progetto, però che non vuole essere solo sensibilizzazione, ma che mira a raggiungere i luoghi ma soprattutto i bambini che vivono in un tempo sospeso. I responsabili della Società Cooperativa Sociale L’Ala, Leonardo Sarcinella e Simone Iannuso, giovedì 6 ottobre, quindi, partiranno con un carico pieno di colori, giochi pennarelli e soprattutto con la responsabilità di chi crede che non cia sia confine nell’impegno sociale. Obiettivo di questo primo viaggio non sarà solo la consegna di materiale ludico-didattico, bensì quello di fare un’esperienza sul campo che consenta di toccare con mano i reali bisogni di questi bambini. Un primo viaggio, quindi che è per certi versi esplorativo, che vuole dare ma anche restituire al loro rientro in Italia, previsto per il giorno 11 Ottobre, una testimonianza forte, da trasmettere a tutti quei volontari, che avranno il desiderio di fare anche loro la loro parte, prendendo parte ad una formazione sul tema della promozione e realizzazione di azioni concrete in favore dei rifugiati della rotta balcanica. Con cadenza trimestrale, sono previsti nuovi viaggi, in cui oltre a portare beni materiali, saranno organizzate settimane di animazione sociale presso il Social Corner di Sarajevo.
Obiettivo generale dei laboratori che avranno un filo conduttore e non saranno pensati come momenti distinti e separati, è quello di restituire il diritto al gioco e alla spensieratezza, il diritto a sognare, il diritto ad avere un’infanzia felice.
L’idea a fondamento della presente proposta progettuale è che i minori e le loro famiglie non sono numeri, da annoverare nelle statistiche del cosiddetto fenomeno “migratorio” o peggio ancora dell’ “emergenza rifugiati”, ma hanno tutti un nome, una storia e dei sogni che hanno il diritto di perseguire. “Io ci sono- Missione Sarajevo” intende pertanto assumersi il dovere di garantirne la tutela e il perseguimento di tali diritti.