Sindaca e maggioranza contro il presidente del Consiglio comunale: “Fa di testa sua”. Segnalazione alla prefetta

Maria Lucia Carone

La sindaca di Oria Maria Lucia Carone, anche per conto della maggioranza che la sostiene, ha scritto alla prefetta di Brindisi Carolina Bellantoni per segnalarle la presunta irregolarità delle condotte del presidente del Consiglio comunale Cosimo Patisso.

Quest’ultimo, a dire di Carone e dei suoi, farebbe troppo di testa sua e non rispetterebbe le procedure.

Il casus belli è scaturito, in particolare, dalla convocazione della seduta delle assise del 12 agosto scorso, quando Patisso ha inserito tra i punti all’ordine del giorno la ratifica di una variazione urgente di bilancio deliberata dalla Giunta in data 2 luglio. Il tutto – si sostiene – senza aver prima consultato sindaca, Giunta e consiglieri.

Secondo la prima cittadina, che indica la situazione relativa a Patisso quale “incresciosa”, il presidente molto spesso, in totale autonomia, stabilisce le materie da porre all’ordine del giorno senza sentire gli uffici istruttori né l’esecutivo.

Nel caso specifico, per discutere e approvare quella variazione di bilancio, ci sarebbero stati 90 giorni di tempo (fino al 30 settembre) e in base a quel termine ampio si erano organizzati sia l’Amministrazione che la responsabile degli uffici finanziari, che era in ferie sia il giorno in cui si è tenuto il Consiglio comunale, sia nei precedenti, sia anche il giorno in cui la sindaca ha deciso di scrivere alla prefetta, e cioè all’indomani del “fattaccio” (13 agosto). Di qui l’inesistenza di una completa proposta di deliberazione, completa del parere contabile.

Patisso era stato, in precedenza, anche invitato dalla stessa Carone e dal segretario generale Rosario Cuzzolini a fissare un’altra data, anche per far risparmiare all’ente i soldi di “una inutile convocazione”.

Carone, nella sua descrizione dei fatti, ha accennato anche alla circostanza che Patisso non faccia più parte della maggioranza insieme con due altri colleghi (Barsanofio Chiedi e Tommaso Carone), avendo così adombrato il sospetto di una gestione “politica” del ruolo da parte della seconda più alta carica civica.

Perciò la segnalazione alla massima rappresentante del Governo sul territorio “per conoscenza e per quanto di competenza”.

Il presidente è di diverso avviso e in seguito riporteremo anche la sua versione.

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