“Se a qualcuno fosse caso mai residuato qualche dubbio, la gestione politica della vicenda Fondazione Giovan Battista Imperiali, ha dimostrato, una volta di più, il grado di sprovvedutezza della classe politica che attualmente governa a Palazzo Imperiali”.
A dichiararlo, intervenendo a sua volta nell’acceso dibattito in corso, è l’Avv. Euprepio Curto, già senatore della Republica.
“Subito dopo la nomina dell’Avv. Francesco Birtolo a Commissario dell’Ente – ha dichiarato Curto – vi fu una reazione veemente da parte di Denuzzo e i suoi, tant’è che costoro predisposero una mozione da discutere in Consiglio. Abboccati all’amo della revoca del decreto, lor signori, con una ingenuità degna di miglior causa, si illusero di essere in grado di condizionare e di avere in Pugno il Presidente Emiliano che, invece, ne fece un sol boccone (politico e personale), dimostrando una volta di più di non tenerli in alcun conto, tant’è che, non era trascorso neppure l’espace d’un matin, e l’avvocato Birtolo si trovò più legittimato che pria….”.
“Orbene – ha proseguito Curto – qualsiasi soggetto politico dotato di buon senso avrebbe evitato di agitarsi, ben sapendo che in tal modo le “coliche” sarebbero state ancor più insopportabili! E invece no! Predisposti come pochi altri a figure barbine, gli inquilini (morosi) di palazzo Imperiali hanno insistito nel “voler capire” ciò che avevano capito anche i meno adusi a conoscere le controverse vicende della politica locale. Mentre avrebbero fatto “cosa buona e giusta” a porre il vero problema dell’Ente che non risiede nella stimata figura di Francesco Birtolo, ma in una disposizione statutaria assolutamente scandalosa che consente al Consiglio di Amministrazione uscente di decidere su chi verrà…non “dopo di noi”…”ma dopo di loro…”.
“Gli è – dice ancora l’ex senatore – che la città vive una stagione politico-sociale-culturale caratterizzata da quella che ormai appare una irreversibile marginalizzazione, con la conseguenza che ai problemi più seri non viene data risposta alcuna, come nel caso dell’ormai totalmente assente controllo della città (e soprattutto del suo centro storico) da parte di una polizia urbana ridotta numericamente ai minimi termini, con un concorso mai avviato per imperscrutabili ragioni, evidentemente politiche”.
“Tutto ciò – conclude Curto – proprio nel mentre con la Delibera di Giunta n. 132 del 20-5-2021, recante il piano triennale di assunzioni, invece di prevedere l’assunzione di più semplici e meno costosi (oltre che più utili) agenti di polizia locale di categoria “C”, sì è preferito programmare l’assunzione di n. 2 istruttori di vigilanza. Una decisione che – se sarà effettivamente assunta – dimostrerò essere inopportuna al massimo livello. ”