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Di seguito una lettera aperta del consigliere comunale di Oria Barsanofio Chiedi alla sindaca di Oria Maria Lucia Carone:
Al Sig. Sindaco della Città di Oria
La cittadinanza merita di essere informata del fatto che Oria non rientra nelle indagini archeologiche dirette in sinergia fra la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Brindisi e Lecce e la Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Subacqueo, nell’ambito del progetto del Ministero della cultura denominato “Appia Regina Viarum” tra i territori di Brindisi e Taranto.
In riferimento a ciò, è bene ed opportuno che io ricordi a me stesso e a Lei alcune cose, ponendole delle domande:
- Perché, sig. Sindaco non mi ha mai ascoltato quando, circa due anni e mezzo fa, come presidente dell’Archeoclub di Oria, La invitavo ad adoperarsi affinché nella nostra Città venissero effettuati attività di ricerca scientifica e scavi archeologici, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza, al fine di individuare il probabile percorso dell’Appia nel territorio oritano? Oria era una delle tappe più importanti dell’Appia Antica ed avrebbe meritato di essere posta in primo piano nell’ambito di questo importantissimo progetto dell’Appia Antica ed io L’avevo avvisata sin dal primo momento della opportunità che stava maturando.
- Perché, sig. Sindaco, ha sempre rifiutato la collaborazione dell’Archeoclub, che si era offerto di mettere a disposizione, gratuitamente, tutte le sue competenze scientifiche e tutti i suoi soci archeologi accreditati? Questo accorato invito, purtroppo, non è stato mai ascoltato.
- Perché, sig. Sindaco, non ha mai voluto recarsi a visionare quel relitto stradale da me individuato in contrada Scalella, sempre trascurando le mie richieste di concentrare su tale sito le opportune attività di ricerca e scavo?
- Perché la sua presenza alle riunioni tenutesi a Brindisi su questo progetto hanno portato il nulla, sempre il nulla, per questa nostra Città? E perché ha sempre preteso di presentarsi in prima persona, da sola, con la solita autoreferenzialità, nonostante alcuni autorevoli partecipanti Le chiedessero di me e La sollecitassero a coinvolgermi, riconoscendomi delle competenze relative all’Appia Antica? E non poteva veramente pensare che io potessi raggiungerLa presso la sala conferenze della Provincia di Brindisi, a seguito di una Sua improvvisa telefonata, perché non sono solito partecipare a riunioni alle quali non sono invitato spontaneamente.
- Perché, sig. Sindaco, non ha compreso le mie insistenze nell’invitarLa con urgenza ad iniziare ad Oria le ricerche sulla Via Appia? Non ha voluto comprendere, benché fosse ovvio anche per un neonato, che le mie sollecitazioni erano finalizzate a non restare soggetti passivi del progetto “Appia Regina Viarum” tra i territori di Brindisi e Taranto.
- Come potremo promuovere e valorizzare l’Appia Antica, nel territorio della nostra Città, se non sappiamo neanche quale fosse il suo tragitto in Oria e non sono mai stati eseguiti gli scavi ed i rilievi che io Le ho per tanto tempo sollecitato?
- Perché, sig. Sindaco, non ha neppure preso in considerazione la mia proposta di intitolare una via cittadina all’Appia Antica? Eppure io Le avevo anche suggerito, per agevolare il Suo sempre lungo e farraginoso processo decisionale, di mutare in Via Appia Antica la denominazione della Via Strabone, di parte di Via Giacinto D’Oria sino alla rotatoria del palazzo di Città e tutta Via Epitaffio. In questo modo anche Oria avrebbe avuto la sua Via Appia Antica, alla stregua dei centri cittadini di pari importanza storica.
Come Lei sa, circa tre mesi fa, grazie agli studi e ricerche che conduco da anni, sono stato contattato dalla Soprintendenza affinché fornissi il posizionamento preciso dei luoghi degli scavi archeologici nei territori di Grottaglie, Francavilla ed Oria.
Se in prima battuta fui inorgoglito della fiducia riposta nella mia persona dalle maggiori istituzioni archeologiche, dall’altro non potei che restare umiliato dal fatto che tale occasione dovesse rimanere una soddisfazione strettamente personale, senza alcun riflesso per Oria, a causa della Sua totale ed assoluta inerzia.
Ricorderà, Sig. Sindaco, infatti, che La informai di questo incontro lo stesso pomeriggio, così come La informai dei miei tentativi, purtroppo ed inevitabilmente, tardivi e quindi infruttuosi, di inserire tra le indagini archeologiche il probabile tratto oritano dell’Appia in contrada Scalella.
Sarebbe bastato che nei due anni precedenti avessimo condotto almeno uno studio serio su quel tratto, tra tutti gli interventi che Le avevo caldeggiato più e più volte.
Dove avrò sbagliato?
Forse perché non sono stato molto convincente?
Forse non avrei dovuto demoralizzarmi e continuare ad insistere di fronte a quella sua ostinata indifferenza?
Forse…
Forse…
Quante domande mi sono posto per cercare di capire dove io ho sbagliato.
Nel mese di luglio, comunque, sono arrivate le prime lettere indirizzate a diversi Enti Pubblici (tra i quali Oria, ovviamente, non figura) riguardanti l’inizio degli scavi relativi alla Via Appia.
Questo è uno stralcio di una di queste lettere:
A Lei, sig. Sindaco, vorrei chiedere ancora tante cose e non mancherò di farlo da qui in avanti, ma preferisco concludere questa mia lettera aperta con alcune mie considerazioni molto personali.
Signor Sindaco ho l’impressione, se non la certezza, che lei non abbia voluto deliberatamente ascoltarmi.
Credo di essermene fatto una ragione e di avere individuato almeno un motivo che, a prescindere dalla sua fondatezza, l’ha spinta a non darmi ascolto.
Lei sa che non mi nascondo dietro ad un dito o dietro ad altri e che non ho remore a dire quello che penso pagandone coscientemente tutte le conseguenze.
Si ricordi sempre che io sono uno spirito libero e, in quanto tale, consapevole che io a Lei non debbo nulla mentre lei a me e a tantissimi altri Oritani deve tanto, proprio tanto.
Sig. Sindaco sono convinto che lei viva la Sua vita politica- amministrativa con due solo parametri: antipatia e simpatia.
E questo un sindaco non deve mai farlo.
Le è antipatico chi non si prostra ai suoi piedi, chi non Le dà sempre ragione, chi osa contraddirla (e io rientro a pieno titolo fra questi).
Le è simpatico chi adotta, nei suoi riguardi, l’antichissima usanza la proskỳnesis , termine greco che indica l’atto e l’usanza di adorare mediante la prostrazione (inginocchiarsi) il sovrano o chiunque di rango superiore; chi Le dà sempre ragione, chi non sa o non vuole contraddirla.
E questo suo modo di fare ci ha esclusi, posso dirlo, dalle ricerche archeologiche sull’Appia Antica.
Lei potrà solo giustificarsi dicendo che il dott. Chiedi si è inventato tutto; potrà dire che si è dimenticata; potrà dire di tutto e contro di me.
Non fa niente.
La mia parola contro la sua.
Comunque Lei sa che non ho mentito scrivendo queste cose, perché Lei sa che questa è la verità.
SalutandoLa sempre con affetto, Le auguro ogni bene.
Dott. Barsanofio Chiedi