La commissione consiliare Verde pubblico, riunitasi una settimana fa, ha approvato la proposta del consigliere comunale Emanuele Modugno di creare a Francavilla un “parco dell’amore”, un’area gestita da privati nella quale le coppie possano appartarsi in tutta tranquillità, senza suscitare scandalo e senza incorrere in sanzioni.
Due gli obiettivi dell’iniziativa: uno, per l’appunto, relativo alla sicurezza; l’altro relativo alla riqualificazione di spazi pubblici preda di abbandono e degrado come, per esempio, l’ex campo di tiro a segno dell’Aeronautica “Parapallo”, non lontano dall’ospedale Dario Camberlingo.
Incassato l’ok della commissione presieduta dal consigliere Carmelo Sportillo – un solo astenuto, Gianni Capuano de La Puglia prima di tutto e tre assenti, Euprepio Curto di Progetto per l’Italia, Giacomo Gallone di Forza Italia e Luigi Galiano di Nuovo centrodestra – il testo approderà prossimamente in Consiglio.
Non mancano, ovviamente, le polemiche. Da una parte, chi come lo stesso Modugno e i colleghi di centrosinistra – Luigi Fanizza di Sel, Paola Andriulo del Pd e Antonio Camarda di Noi ci siamo – si è espresso favorevolmente senza riserve. Dall’altra, quanti, soprattutto in forza alle opposizioni, promettono battaglia nelle assise quando si tratterà di trasformare quella che è tuttora una semplice proposta in normativa locale.
Il dibattito si era già scatenato nei giorni scorsi sui social, posto virtuale nel quale erano emerse posizioni antitetiche tra loro rese pubbliche sì dai politici, ma anche e soprattutto dai cittadini. Dal “pensate alle cose serie anziché a queste pagliacciate” a un più netto “assolutamente no” passando per i “perché no?” e i “è un’ottima idea”.
Con Curto, Gallone e Galiano assenti, l’unico esponente del centrodestra presente alla seduta della commissione era Capuano, che ha optato per un’astensione.
«Non posso non apprezzare – spiega il capogruppo della Puglia prima di tutto – l’obiettivo dell’emendamento di recuperare zone degradate della città, ma non condivido l’istituzione del cosiddetto “parco dell’amore” per ragioni etiche e urbanistiche».