Di seguito un comunicato di Cambiamo Storia relativo al castello:
La meravigliosa varietà del genere umano (in particolare quella diffusa sul territorio pugliese ed oritano), nelle sue varie rappresentazioni, si suole anche suddividere tra coloro che si preoccupano dei problemi della collettività, coloro che si occupano di risolvere tali problemi ed infine, un residuo sparuto, coloro che si preoccupano ed occupano di intralciare la risoluzione dei problemi medesimi.
La vicenda relativa alla prossima riapertura del Castello di Oria, apertura che sarà determinata solo ed esclusivamente dall’impegno e dall’abnegazione dell’amministrazione comunale in carica, ne costituisce esempio paradigmatico.
Invero dopo la conclusione del procedimento giudiziario che ha coinvolto la proprietà del Castello e che ha determinato il ripristino e l’adeguamento della intera struttura alle prescrizioni di legge, è intervenuta una lunga, complessa e, a momenti, estenuante trattativa a livello istituzionale, tra i responsabili degli Uffici comunali competenti, l’Amministrazione comunale, la proprietà e i tecnici, al fine di addivenire ad un accordo che consentirà, nuovamente, dopo ben 14 ANNI DI CHIUSURA, non solo la fruizione pubblica, per tutta la cittadinanza e il turista, secondo un programma di aperture mai finora così ampio nella storia del “Nostro” Castello, ma anche l’utilizzo economico contestuale della medesima struttura, come centro direzionale, ossia come luogo di organizzazione e svolgimento di attività di wedding (ossia matrimoni), convegni, meeting ed eventi in genere (anche musicali) con un progetto manageriale di ampio respiro destinato a superare i limiti territoriali nazionali, con evidente favorevole ricaduta occupazionale sulla stessa cittadinanza.
A tanto la Borgo Ducale srl si impegna, anche in caso di cessione dell’attività di impresa, per un periodo obbligatorio e vincolato di almeno 10 anni, rinnovabili, decorrenti dall’avvio dell’attività, garantendo in ogni caso la visitabilità e l’accessibilità al Castello per ulteriori venti anni in caso di eventuale cambio di proprietà o di eventuale cessazione dell’attività di impresa.
E tanto non solo senza nessun onere o costo per la comunità cittadina e le casse dell’amministrazione, ma con l’ulteriore vantaggio della corresponsione da parte della proprietà di un contributo straordinario, come previsto dall’art. 16 comma 4 lett. d-ter) DPR n. 380/01, che concorre alla determinazione dell’interesse pubblico, in quanto destinato alla realizzazione di opere pubbliche e sociali (strade, piazze, riqualificazione centro storico ed altro) a vantaggio di ogni singolo oritano e della collettività tutta.
Tutto quanto illustrato non è mera propaganda politica, ma è quanto risulta dalla Relazione – Parere del 20/11/2020 (n. prot. 0016900 del 20/11/2020) predisposta dal responsabile del IV Settore – Urbanistica, Assetto del Territorio ed Edlizia Privata – Ufficio Tecnico Comunale di Oria, inviata, tra gli altri, al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale, nella quale si dà atto della presentazione, in data 25/9/2020 prot. 13294, di una istanza da parte della Società Borgo Ducale srl, proprietaria del Castello di Oria, finalizzata al “cambio di destinazione d’uso da residenziale a direzionale del Castello di Oria” ai sensi del combinato disposto degli artt. 14 e 23 ter del DPR n. 380/2001.
Lo stesso Funzionario responsabile del procedimento dopo aver attentamente istruito la pratica, illustrato la complessa normativa che sottende l’istanza avanzata, analizzando l’evoluzione legislativa e giurisprudenziale sul punto, nonché indicato i vincoli esistenti sul Castello di Oria quale bene culturale, precisando che gli interventi che si andranno a realizzare da parte della Borgo Ducale srl “riguardano principalmente l’adeguamento della struttura alle norme di prevenzione incendi” (elencandoli nello specifico), conclude il provvedimento esprimendo il proprio NULLA OSTA per quanto di sua competenza ai fini del rilascio del Permesso di costruire in deroga ex art. 14 DPR n. 380/2001, previa la deliberazione del Consiglio comunale che ne attesti l’interesse pubblico, l’acquisizione del parere favorevole della Soprintendenza e degli ulteriori pareri tecnici, ovvero del Comando Prov.le dei VV.FF. e del Dipartimento SISP e SIAN dell’ASL di Brindisi, nonchè la corresponsione del contributo straordinario quale condizione per il rilascio del permesso in deroga ai sensi dell’art. 16 comma 4 lett. d -ter) DPR 380/2001 e dell’art. 9 L. Reg. n. 18/2019, indicando la necessità di coinvolgere l’Agenzia delle Entrate ai fini della sua corretta determinazione.
Questi i fatti e gli atti, rispetto ai quali l’Amministrazione comunale in carica, con il Sindaco e la Giunta, hanno operato, come si diceva all’inizio, come quella porzione del genere umano che si occupa della risoluzione dei problemi in favore del bene collettivo e della cittadinanza.
Apprendiamo dai social media, di contro, di una “personale” iniziativa del Consigliere Regionale Maurizio Bruno in ordine alle vicende del Castello, con la quale intenderebbe garantire la più ampia fruizione pubblica del Maniero oritano, richiedendo l’avvio del procedimento per la dichiarazione di interesse eccezionale dello stesso “ai sensi degli artt. 14 e 104 del D. Lgs. n. 42/2004” (testualmente nell’oggetto della richiesta).
Tale iniziativa risulta autonomamente intrapresa dallo stesso senza aver avuto (o essersi degnato di avere) alcuna – si ribadisce alcuna – interlocuzione con l’Amministrazione cittadina che, di contro, aveva già da novembre 2020 avviato il relativo procedimento amministrativo per come sopra spiegato.
E come ritengono, il Consigliere Bruno, unitamente all’occulto (ma poi non tanto) suggeritore della richiesta di avvio del procedimento per la dichiarazione di eccezionale interesse eccezionale del Castello di Oria, di poter garantire la più ampia fruizione pubblica del Maniero?
Attraverso il procedimento per la dichiarazione di interesse culturale prevista dall’art. 14 del D. Lgs. 42/2004.
Tutto corretto?
Beh, non proprio.
L’art. 14 D. Lgs. 42/2004 disciplina il procedimento per la dichiarazione di interesse culturale di cui all’art. 10 dello stesso D.Lgs. n. 42/2004.
Ma il Castello di Oria era già stato dichiarato bene di interesse culturale nientemeno che con la notifica della “Dichiarazione di interesse particolarmente importante” in data 11/4/1935 del Ministro dell’Istruzione ex lege 20/6/1909 n. 364 e ai sensi del regolamento esecutivo approvato con RD n. 363/1913, poi confermata con DM del 24/5/1955!
Pertanto, cosa vorrebbe ottenere questa proposta, una nuova dichiarazione di interesse culturale del Castello già riconosciuta prima della Seconda Guerra Mondiale?
Se invece la proposta fosse orientata solo ed esclusivamente ad ottenere la dichiarazione dell’interesse eccezionale di cui all’art. 104 del D.Lgs. n. 42/2004, non sembra possa trovare applicazione l’iter di cui all’art. 14 del detto Testo Unico, ma quello succintamente previsto dal dettato dello stesso art. 104 che così lapidariamente stabilisce al comma 2: “L’interesse eccezionale degli immobili indicati al comma 1 lett.a) è dichiarato con atto del Ministero sentito il proprietario”.
Pertanto, potrebbe non essere competente la stessa Regione per l’avvio del medesimo procedimento, ad essa riservato ex art. 14 D. Lgs. n. 42/2004 per la dichiarazione dell’interesse culturale di un bene.
Ma a tutto voler concedere, quali potrebbero essere le sorti di tale iniziativa o di tale procedimento, pur non correttamente incardinato? La riapertura obbligatoria del Castello per tutti e tutti i giorni con oneri a carico della proprietà?
Ebbene no.
L’art. 104 stabilisce che i beni immobili culturali una volta dichiarati di eccezionale interesse POSSONO essere assoggettati a visita da parte del pubblico per scopi CULTURALI, non turistici, si ribadisce non turistici, e (comma 3) le modalità di visita CULTURALE sono concordate tra il proprietario e il soprintendente, che ne dà comunicazione al Comune.
Pertanto le modalità di visita per scopi culturali che la Soprintendenza, a seguito dell’esito favorevole di un procedimento amministrativo che ancora deve essere avviato per la dichiarazione di interesse eccezionale (qualora possa essere avviato dalla Regione stessa), dovrebbe concordare con la proprietà, necessariamente non possono paragonarsi con le modalità di fruizione per scopi turistici ed economici, risultando confinati quelli culturali necessariamente a modalità di visita da riservarsi a scuole, seminari o convegni, in un arco di tempo limitato al periodo, in genere, primaverile, senza nessuna ricaduta economica favorevole sul territorio cittadino, vieppiù impedendo ogni ulteriore utilizzo di carattere economico e sociale del bene che, solo ed esclusivamente, può essere garantito ed ottenuto con il procedimento amministrativo già avviato, sopra spiegato, finalizzato al “cambio di destinazione d’uso da residenziale a direzionale del Castello di Oria” in cui la Borgo Ducale si è anticipatamente obbligata a garantire la fruizione al pubblico nei tempi e modi sopra indicati.
Il recentissimo comunicato stampa della proprietà del castello, del resto, conferma con estrema chiarezza tali concetti, velatamente riprendendo un tema di base più volte ribadito nel corso dei numerosi colloqui con l’Amministrazione comunale, ossia che senza le entrate derivanti dall’attività di wedding e convegnistica, non sarebbero sostenibili sotto il profilo economico i gravosi programmi di manutenzione ordinaria e straordinaria necessari per il mantenimento dell’intera struttura.
Questo sono i fatti e lo stato dell’arte.
Appare evidente che l’iniziativa intrapresa autonomamente dal Consigliere Bruno non solo nessuna utilità può portare alla risoluzione del problema in favore della cittadinanza, ma di contro può, anche involontariamente, intralciarla.
Tanto al fine di comprendere, ritornando a quanto detto all’inizio, in quale categoria collocare il Professore Maurizio Bruno, Consigliere Regionale, Presidente Comitato Regionale Commissione Permanente Protezione civile, unitamente all’occulto suggeritore della sua richiesta.
Oria, 29/5/2021.
I consiglieri comunali di Oria
Movimento Cambiamo Storia
Rita Labbro Francia
Giovanni Guida
Antonio Almiento
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