Si riceve e pubblica questa riflessione dell’ex assessore del Comune di Francavilla (Polizia municipale, randagismo, informatizzazione, ecologia) Francesco Fumagalli:
«I volantini porta a porta, in piazza, sui marciapiedi, sui vetri delle auto in sosta, nelle aiuole, nei tombini, sui davanzali delle abitazioni, e chi più ne ha più ne metta.
Questa la situazione nel nostro comune, che continua ad essere interessato dal fenomeno selvaggio della distribuzione dei volantini di pubblicità di tante aziende e di una miriade di centri di distribuzione dell’intera Puglia.
Il tutto avviene perché Francavilla (lo stesso nome lo conferma) è una cittadina ridente, libera ma soprattutto franca, dove tutto è concesso, fino al punto di fare i propri comodi in barba alle regole emanate.
Sì, regole emanate appena prima della decadenza della vecchia amministrazione, che stabiliscono ore e giorni di distribuzione, strade interessate, divieti e pagamenti. Regole disattese durante il commissariamento, ma che continuano ad esserlo anche oggi sotto la guida amministrativa di chi osannava cambiamento.
Vorrei capire quale indirizzo politico è stato dato, quale ufficio sia preposto al rispetto del regolamento, quante multe sono state inflitte in questo anno agli avventori, che perfino di domenica mattina sono intenti a distribuire impropriamente materiale pubblicitario.
Se tutto è lasciato al caso, è pacifico che la città si presenti quotidianamente sporca e lurida. Questo per colpa di soggetti che arrivando da altri paesi la imbrattano e la riducono in lerciume, a fronte di pochi spiccioli che l’ente riceve come dazio e che non bastano a colmare quanto speso per lo smaltimento di quel materiale che evidentemente, raccolto sul ciglio delle strade, diviene indifferenziato, arrecando danni alla collettività in termini di pagamento per il conferimento in discarica.
Questo fa capire perché poi noi siamo costretti ad assistere ad una impennata del costo della Tari che non sta facendo dormire sonni tranquilli alla stragrande maggioranza dei cittadini.
Sono solo io di pomeriggio a vedere gente dedita al volantinaggio, cosa che non può avvenire poiché vietato?
Se esiste un regolamento voluto dall’intero consiglio comunale dell’epoca senza eccezioni, perché signor sindaco, non si deve fare rispettare?
Da queste piccole cose si inizia per il cambiamento verso l’osannato bene comune, termine che molto spesso riempie la bocca di azzeccagarbugli che pensano di veicolare idee confuse agli stolti, come se i loro predecessori del bene comune non si interessassero affatto.
Sindaco non pensi alle grandi cose, inizi dalle piccole cose, come la merda dei cani e gatti, come la spazzatura lasciata agli angoli della città, come le auto in sosta che hanno invaso i marciapiedi, come le aiuole che sono piene di lercio e fecciume, come la illuminazione cittadina che è divenuta peggio di quella del cimitero in mancanza delle lampadine, come i bidoni della differenziata lasciati sul ciglio stradale a mo’ di birilli per poi divenire a proprio piacimento area parcheggiabile, come la miriade di strisce a zig zag fatte a tutela di pochi amici, come le strade bloccate abusivamente per carico e scarico, chiuse con cassette della frutta che intralciano la circolazione, ecc. ecc.
Ma io la capisco, lei può essere ora tediato da queste sciocchezze? Ha altro a cui pensare!»