Erchie, volano stracci tra sindaco e presidente del Consiglio: botta e risposta nero su bianco

di Eliseo Zanzarelli

Volano stracci, a Erchie, tra il sindaco Pasquale Nicolì e il presidente del Consiglio comunale Michele Iaia.

Qui, le assise non si riuniscono, neppure a distanza, da circa tre mesi, così Iaia ha convocato nei giorni scorsi una conferenza dei capigruppo per decidere la data nella quale portare in aula i diversi punti all’ordine del giorno, tra i quali anche la spinosa questione – sollevata dalla minoranza – che riguarda il vice di Nicolì, Giuseppe Polito, a seguito dei decreti penali di condanna, per diffamazione aggravata, che l’hanno riguardato. Iaia, in quella sede, si è trovato d’accordo con gli esponenti dell’opposizione e non con il capogruppo della maggioranza (Lucio Passero). Il Consiglio, infatti, si terrà il prossimo 8 aprile.

Di qui, una nota anche piuttosto critica – regolarmente protocollata – del sindaco al presidente del Consiglio comunale e la replica, piccata, di quest’ultimo.

In sostanza, Nicolì – così come Passero e gli altri della maggioranza – vorrebbero che si tenesse una sola seduta dell’assemblea nella quale si discutesse anche del bilancio, evitando una seduta definita inutilmente “intermedia” e dunque evitabile.
Il sindaco Pasquale Nicolì

Inoltre, senza fare troppi giri di parole, il primo cittadino accosta il presidente del Consiglio – eletto coi voti della maggioranza, sottolinea – alla minoranza consiliare e lo invita, pertanto, a uscire allo scoperto e dichiararsi ufficialmente dall’altra parte della barricata in quanto, a suo dire, ogni decisione circa le convocazioni dell’organo andrebbero concordate all’interno della maggioranza per il tramite del capogruppo.

Del tutto in disaccordo, però, Iaia, il quale ha preso carta e penna e, sempre in via ufficiale, ha risposto a Nicolì con una nota nella quale ha rivendicato l’autonomia del suo ruolo, che in quanto di garanzia è per definizione slegato da logiche partitiche e strategie maggioritarie. Iaia, incassata la “ramanzina” del sindaco, ha poi invitato Nicolì a usare maggiore rispetto nei confronti suoi e della carica istituzionale che rappresenta. Iaia ha anche rammentato come Nicolì, per essere eletto, si sia giovato anche dei voti del presidente del Consiglio, tra i più suffragati della coalizione “Uniti per la svolta”.
“Ho colto il Suo consiglio ‘a riflettere pubblicamente’ sul mio ruolo istituzionale e di appartenenza – chiosa Iaia – e poiché sono certo che rappresentava un consiglio amichevole e non una provocazione né il tentativo di intimorirmi o condizionarmi, invito a mia volta Lei, con lo stesso spirito, a riflettere sul Suo ruolo di Sindaco”.
Il presidente del Consiglio comunale Michele Iaia

Le storie tese tra Iaia e la maggioranza, però, affondano le radici nel post elezioni 2020, quando cioè Nicolì fu eletto sindaco. Dopo qualche giorno, in fase di formazione della Giunta, spuntò un documento – firmato prima delle elezioni dai capi della maggioranza – in cui era scritto nero su bianco che Iaia avrebbe dovuto fare il vicesindaco. E, infatti, inizialmente Nicolì lo nominò suo vicario. Neppure un giorno, però, e cambiò idea, infatti indicò al suo posto Polito. Iaia fu quindi “dirottato”, con un po’ di sua amarezza, alla presidenza del Consiglio. Quel contrasto, a quanto pare, non è ancora del tutto sopito e chissà se un giorno lo sarà. Intanto, i consiglieri di opposizione hanno dato del “podestà” a Nicolì e parlato di un triste ritorno al passato in term

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