La colorazione “ad elastico” della Puglia sembra destinata a proseguire: considerati i nuovi parametri dopo la riclassificazione a zona gialla, sembra inevitabile – in base ai parametri – un nuovo ritorno a all’arancione, connotato da maggiori restrizioni ormai note ai più. In primis, divieto di spostamento ingiustificato tra comuni e locali chiusi se non per asporto e domicilio, niente consumazioni ai tavoli.
Intanto, sia i cittadini che gli esercenti – con in testa quelli delle province per così dire più virtuose, almeno a livello di dati registrati – cresce il malcontento. Sono in molti a chiedersi se non sarebbe il caso di operare chirurgicamente, introducendo un sistema di penalità su scala provinciale o comunque per zone anziché su scala regionale.
Un’ipotesi, questa, che per il momento non sarebbe comunque allo studio. Nell’attesa dell’agognata immunità di gregge, insomma, e pazientando per i vaccini, ci sarà ancora da stringere denti e cinghia. Tutti insieme. Eppure, come accaduto alla Sardegna, comportandosi con virtuosità, la zona bianca non è poi una chimera, può esistere per davvero.
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