Buio pesto. Non una luce, un faro, nulla. La zona industriale di Francavilla Fontana è il forziere dorato della Città degli Imperiali, macchina di soldi e lavoro, motore economico della comunità. Ma la politica non sembra curarsene: neanche per il minimo indispensabile. Buona parte dell’area produttiva francavillese è da mesi al buio: un dettaglio trascurabile di giorno, ovviamente; un dramma perenne dal tramonto in poi. Un tramento, che fra qualche giorno e con l’approssimarsi dell’inverno, piomberà sempre prima, fin dal pomeriggio. Diversi imprenditori hanno denunciato già nei mesi scorsi l’inaccettabile condizione in cui sono costretti a operare a sera. Fra loro Giampiero Andriulo, titolare della “Abc Baby”, che ora richiama chi di dovere alle proprie responsabilità: “A sera – dice Andriulo – ho paura a uscire dal mio capannone perché là fuori è buio e chissà cosa mi attende, ma davvero posso chiamare la vigilanza, che pure regolarmente pago, per tornarmene sano e salvo a casa?”. Parole per qualcuno intrise di un pessimismo eccessivo.
E invece i timori di Andriulo sono più che giustificati. Prova ne sia quanto accaduto in via Grottaglie proprio la scorsa notte, quando solo l’intervento dei carabinieri del Norm ha impedito a 3 ladri del posto, favoriti proprio dalla scarsa illuminazione, di terminare la loro razzia. Avevano cominciato a svaligiare un capannone della zona industriale. I militari sono riusciti a notarli solo perché avevano parcheggiato in bella vista il camioncino destinato al trasporto della refurtiva. Ma non tutti sono così distratti, e una prossima volta il colpo potrebbe avere ben altro epilogo. La politica, l’Enel o chi per loro dovrebbero agire il prima possibile, per garantire non solo a chi investe i risparmi di una vita a lavorare nelle stesse condizioni in cui opera la concorrenza degli altri paesi, ma anche la loro sicurezza: bene supremo, inviolabile, inderogabile.