Cinque ex consiglieri di Oria replicano a Pomarico: «Sia più chiaro sui ricattatori e dica perché ha scelto loro fino alla fine»

municipio di OriaSi riceve e pubblica:

Mimino Pomarico afferma che “fin dall’insediamento è a tutti apparso chiaro che alcuni consiglieri comunali avevano una visione di amministrazione che non coincideva con il bene comune”; afferma inoltre che “alcuni consiglieri, con accanita prepotenza, ogni giorno gli hanno dettato l’agenda sulle cose da fare e non fare”.

Intanto un invito: l’ex sindaco dovrebbe essere più chiaro, spiegare meglio, farci capire chi, perché e su quali problemi lo ha di fatto esautorato del suo ruolo di capo dell’amministrazione.

Oggi però si impone una semplice constatazione: quello che noi diciamo ormai da tempo è stato pedissequamente confermato. In tempi non sospetti abbiamo denunciato la scarsa se non nulla capacità decisionale dell’ex sindaco, l’essere indifferente a un modo di fare politica e di gestire la macchina amministrativa in modo disordinato e ondivago, consentire ad alcuni consiglieri comunali di potersi costruire e difendere fortini personali, consentire che gli assessori non rispondessero al sindaco ma a quegli stessi consiglieri.

Tutto ciò, l’ex sindaco, dovrebbe ricordarlo, è durato per tre anni.

E la Città quante volte ha sentito fare la stessa denuncia che oggi fa l’ex sindaco da parte dei sottoscritti, sia in comunicati stampa pubblici che negli interventi in Consiglio Comunale?

L’ex sindaco si lamenta oggi dei compagni che ha avuto nella sua esperienza amministrativa, ma quando si è trattato di scegliere fra questi, che l’hanno poi tradito, e qualcun altro, che poi ha dovuto abbandonare la maggioranza già dopo un anno e mezzo, non ha avuto dubbi su chi tenersi al suo fianco.

A conforto di ciò, vale la pena ricordare che anche il consigliere Mauro Marinò, rimastogli fedele, a dicembre 2013 rimproverava l’ex sindaco di “…farsi puntualmente ricattare sempre dalle stesse persone e senza mai assumere in prima persona le responsabilità politiche e amministrative che gli elettori gli hanno affidato…”.

Ci dovrebbe far capire perché queste accuse le rivela solo oggi che non è più sindaco.

Avrebbe detto le stesse cose se quegli stessi consiglieri, che oggi addita e denuncia, e che lo hanno sostenuto per tre anni avessero continuato a sostenerlo? i diktat di cui parla sarebbero rimasti diktat?

L’ex sindaco, a suo dire, avrebbe sopportato i consiglieri ricattatori per attuare il proprio programma e mantenere gli impegni assunti con i cittadini.

Il bilancio ad oggi dei risultati amministrativi e delle opere realizzate è assolutamente insoddisfacente: è sotto gli occhi di tutti il fallimento sul PUG, sul centro storico, sulla politica turistica, sulla zona PIP e sui rifiuti; è sotto gli occhi di tutti il fallimento sulla trasparenza e sulla difesa della legalità.

E d’altronde ci chiediamo, e chiediamo ai cittadini, come sarebbe stato mai possibile affrontare con un minimo di serietà e con la sia pur minima speranza di potere davvero realizzare qualcosa se c’erano tutti i problemi di cui l’ex sindaco parla oggi?

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Le uniche cose realizzate riguardano progetti già varati dalla precedente amministrazione e l’iniziativa dell’assessore Malva sul museo cittadino e gli scavi archeologici.

O vogliamo definire grandi opere un rondò di fronte al comune (peraltro costato anche troPpo) o una delibera di consiglio sul mattatoio (?), che altro non è che una prima pietra di un lungo iter amministrativo che è ancora lì da venire, nonostante la strana inaugurazione, avvenuta in pompa magna a febbraio 2012 (!) di un macello chiuso e in uno stato di grave incuria?

La verità è invece che l’ex sindaco si è occupato solo e soltanto di beghe interne tra i suoi consiglieri e di lotte intestine fra impiegati comunali.

Vogliamo inoltre smentire categoricamente, senza tema che qualcuno possa dire il contrario, che i sottoscritti non mai tramato in riunioni e cene di cui straparla l’ex sindaco; non solo, non c’è alcun patto di ferro fra i sottoscritti e i consiglieri fuoriusciti dalla maggioranza; e possiamo dire di più, che non abbiamo mai stretto alcun patto di ferro con nessuno.

Ed ancora, l’impegno a dimettersi entro dicembre l’ex sindaco non l’ha preso certo con noi.

Anzi, gli è stato espressamente proposto di dimettersi senza condizioni per cercare in consiglio comunale un confronto pubblico finalizzato ad affrontare le emergenze e le priorità della Città; già in questa circostanza l’ex sindaco avrebbe potuto scrollarsi di dosso chi lo ricattava e gli dettava l’agenda, ma anche in questa circostanza, non essendo sicuro della propria poltrona, ha preferito continuare proprio con coloro che oggi addita quali traditori.

Gli ex consiglieri comunali di minoranza Carone Tommaso, Cosimo Ferretti, Angelo Mazza, Leonzio Spina, Piero Pasulo

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