Per ora stop a quell’antenna. Quell’antenna è, tecnicamente, una stazione radio base (in gergo, un ripetitore) della compagnia Iliad, che intenderebbe potenziare il suo segnale ad Oria. In particolare, intenderebbe farlo in via Morgagni, dalle parti degli uffici sanitari, delle poste e della caserma dei carabinieri. Il Tar ha “detto” che per il momento quell’antenna non s’ha da fare, essendosi pronunciato sull’istanza cautelare proposta da quattro cittadini contro il colosso delle telecomunicazioni, supportato dal Comune, che difatti si è costituito in giudizio sin da questa primissima fase. Con propria ordinanza, però, il Tar ha stabilito, nell’attesa del merito, di congelare tutto: niente silenzio-assenso, si aspetti la trattazione della questione a partire dal prossimo 9 giugno, quando si entrerà nel vivo della questione. Così, quest’oggi, a seguito della camera di consiglio dello scorso 13 gennaio, la prima sezione del Tribunale amministrativo regionale della Puglia – sezione di Lecce (presidente Antonio Pasca, consigliere Ettore Manca, primo referendario ed estensore Maria Luisa Rotondano).
I quattro oritani che hanno proposto ricorso – Francesco Arpa, Pietro De Nuzzo, Giovanni Lupo e Cesare Augusto Mazza – assistiti dall’avvocato Stefano Epicoco – hanno vinto questa primissima battaglia, che conducono in primis contro Iliad, secondariamente contro le procedure seguite dal Comune, che ha comunque deciso di contrastarli per il tramite dell’avvocato Giovanni Pesce che ad adiuvandum (in supporto) ha affiancato le tesi legali esposte dai tre colleghi – Filippo Pacciani, Valerio Mosca e Fabiana Ciavarella – nominati per difendere i suoi interessi legittimi dalla compagnia telefonica. I giudici amministrativi, insomma, hanno accolto – allo stato attuale – le recriminazioni dei cittadini, che per il tramite del loro avvocato muovono censure procedurali e sanitarie. Il resto della storia, che nel frattempo pare aver assunto contorni politico-amministrativi, sarà inevitabilmente scritto nei prossimi mesi. Nel frattempo, Iliad non può e non deve proseguire nei lavori né, tantomeno, avviare l’impianto.
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