Una cena che conta quella delle Nove Cose alla vigilia dell’Epifania rievocata dalla Pro Loco

Nove cose, nove.
Tali che i commensali possano contarle.
È la sera con la Cena delle Nove Cose.
Nove quanti i cori angelici, nove come i mesi della gravidanza.
Per alcuni dovrebbero essere tredici.
Così è in Lucania e Calabria.
Tredici come i commensali alla tavola dell’Ultima Cena, tredici quanti i giorni dal Natale all’Epifania.
È la cena da consumare la sera della vigilia dell’Epifania, così è a Francavilla Fontana; della vigilia del Natale, come avviene in Basilicata e Calabria; della vigilia dell’Immacolata, come avveniva a Manduria subito dopo il digiuno.
Ingredienti e pietanze della cucina povera, spesso prodotti del proprio orto.
Una cena “di magro”, senza carne e formaggio.
Vi proponiamo la focaccia delle nove cose, rigorosamente francavillese. Ovviamente, escludendo l’acqua, gli ingredienti sono nove: farina, sale, lievito, olio, cipolla, olive, pomodorini, capperi e acciughe. Basterebbe mangiare questa focaccia per rispettare e custodire questa bella tradizione.
Altrimenti si imbandisca la tavola e sia un trionfo di pettole, sannacchiutuli, cartiddati, baccalà fritto e in umido, cime di rape stufate, taralli, olive, frutta fresca, frutta secca…
Pro Loco Francavilla Fontana

 

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