Sarà un Natale diverso, questo. E un po’ lo si sapeva o, perlomeno, lo s’immaginava. Con il decreto legge numero 158 del 2 dicembre, il Consiglio dei Ministri – presieduto da Giuseppe Conte – ha fissato i primi paletti nell’ottica del Dpcm Natale previsto nei prossimi giorni. Sarà consentita una maggiore libertà di spostamento, ma non mancheranno le limitazioni: innanzitutto non ci si potrà spostare da una regione all’altra (e nelle province autonome) se non per compravate esigenze di lavoro, salute, necessità. Si potrà fare ritorno a casa (residenza, domicilio o abitazione). Non si potrà raggiungere le seconde case se si trovino in una regione (o provincia autonoma) diversa rispetto a quella di residenza, domicilio o abitazione. Nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno non ci si potrà spostare da un comune all’altro, se non per lavoro, salute o necessità. Stando alle anticipazioni, il prossimo provvedimento del premier Conte dovrà fissare cosa sarà possibile fare rispetto ad oggi: oltre agli spostamenti da comune a comune, purché nella stessa regione, si prevede una boccata d’ossigeno per gli esercizi pubblici, che dovrebbero poter restare aperti fino alle 18 (dopo, soltanto asporto fino alle 22 e domicilio fino alle 24) eccetto che nei giorni segnati in rosso sul calendario.
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