Di seguito la segnalazione da parte di una lettrice, segnalazione della veridicità della quale non vi è motivo di dubitare:
“Buongiorno, stamattina mi sono recata in un supermercato del mio comune (in zona) aperto anche di domenica. Mio malgrado ho ascoltato la conversazione telefonica di un avventore dell’esercizio, che non conosco, presente nel punto vendita che al suo interlocutore diceva che stando alle regole (aggiungo io…queste sconosciute!) lui oggi non sarebbe potuto uscire in quanto in attesa di essere sottoposto a tampone. Continuava asserendo che comunque chi evidentemente era il positivo con cui aveva avuto contatti non presentava una sintomatologia grave… Intanto toccava la merce, portava il carrello e gironzolava nel supermercato.
Finché ci sarà gente irresponsabile che non dimostra alcun senso civico e di responsabilità e se ne va in giro incurante delle regole, con la convinzione che se i sintomi sono lievi non c’è pericolo di contagiare gli altri, credo che da questa situazione non ne usciremo mai.
Mi chiedo: se la Asl sa chi siano i soggetti da sottoporre a tampone in quanto hanno persone risultate positive in famiglia o sono state a contatto con soggetti positivi, perché non informa le Forze dell’ordine che si cureranno di attenzionarle?”
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