Droga, armi e intimidazioni nella Città degli Imperiali: al via da domani la giostra degli interrogatori

La sede della Compagnia dei carabinieri di Francavilla Fontana

Sarà avviata domattina, presso la Corte d’Appello di Lecce, la giostra degli interrogatori delle 11 persone, tutte residenti a Francavilla Fontana, sottoposte a misure cautelari (carcere e domiciliari) nell’ambito dell’operazione di polizia giudiziaria denominata “Family Affairs” (affari di famiglia, considerato il coinvolgimento nell’inchiesta di diversi congiunti) e condotta nelle scorse ore dai carabinieri della Compagnia di Francavilla Fontana, coadiuvati dai colleghi dei Cinofili di Modugno, i quali hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Lecce Giulia Proto su richiesta del sostituto procuratore della DDA del capoluogo salentino Giovanna Cannarile.

Le accuse, sia a carico dei destinatari delle 11 persone ora ristrette, sia a carico di altri 11 indagati, sono, seppure a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e di detenzione di armi e munizionamento anche da guerra.

In particolare, domani (mercoledì 4 novembre) saranno ascoltati i sette collocati in regime di domiciliari, mentre dopodomani (a distanza) saranno ascoltati dal giudice coloro i quali sono finiti negli istituti di pena. Difesi dai loro legali – nel complesso: Antonio Andrisano, Domenico Attanasi Donato Manelli, Luigi Galiano, Tommaso Resta, Francesca Distante – dovranno tutti rispondere (o non rispondere alle domande, avvalendosi di una loro facoltà) che saranno loro poste in ordine alla loro presunta reità.

Nel corso delle investigazioni, oltre a notevoli quantitativi di droga (cocaina, marijuana e hashish) sono stati rinvenuti altrettanto notevoli quantitativi di armi, potenzialmente micidiali. Le indagini presero avvio nel gennaio 2017 quando uno degli indagati piazzò una bomba, molto presumibilmente a scopo intimidatorio, di fronte alla saracinesca della ferramenta “Chiodo fisso” di Villa Castelli.

Poi, man mano, le stesse indagini proseguirono ed emersero collegamenti con il tentato omicidio , il 24 aprile 2017, di un 47enne già noto alle forze dell’ordine e, a quanto pare, destinatario di un regolamento di conti. Nel prosieguo delle indagini sono emersi anche allacci con la Sacra corona unita, considerato il “finanziamento” chiesto (ma non ottenuto) da alcuni tra i principali indagati) a un famigerato esponente locale di spicco della frangia criminale.

Diversamente dal sostentamento economico, per, il gruppo avrebbe ottenuto una sorta di protezione o, perlomeno, un lasciapassare da un frangia di quella nota come la quarta mafia italiana. Di qui il passaggio del fascicolo nella titolarità dei magistrati distrettuali leccesi.

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