Una lettrice, mamma e insegnante: «Mio figlio a casa per la febbre, ma che disorganizzazione per i tamponi!»


Di seguito la segnalazione di una lettrice e mamma, peraltro insegnante:”Vorrei segnalare la grande disorganizzazione dell’Asl riguardo la richiesta e l’informazione dei tamponi. La settimana scorsa mio figlio di sei anni ha avuto un solo episodio febbrile di 38,5 di febbre passata senza uso di farmaci e senza nessun altro sintomo, nemmeno raffreddore.

Lo tengo a casa tre giorni per sicurezza e chiamo la pediatra la quale lo visita e pur trovandolo in ottime condizioni mi prenota il tampone, dicendomi che al massimo due giorni e mi avrebbero chiamato, era mercoledì scorso.

Siamo a mercoledì e ancora nulla. Dopo varie sollecitazioni al numero verde Puglia per emergenza Covid finalmente stamattina riesco, dopo ben due ore di attesa, a contattare l’Asl di brindisi che non mi sa dire nulla. Intanto io ho mio figlio a casa da 10 giorni e sta benissimo. Io mi chiedo se se mio figlio dovesse essere veramente positivo nel frattempo è a contatto con i nonni che per fortuna ci sono, altrimenti nn saprei a chi lasciarlo e che quindi rischiano di essere contagiati, con l’aggravante che io, essendo un’insegnante, potrei a ‘sto punto aver preso il virus e mettere a repentaglio i miei alunni, le loro famiglie e tutta la mia comunità scolastica, oltre che i miei famigliari.

Veramente uno schifo! Ci sono pediatri troppo superficiali che fanno certificati anche con sintomi sospetti e pediatri forse un po’ troppo ligi al dovere…non so davvero chi sia nel giusto! Sono arrabbiatissima».

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