I professionisti tra gli 8 e i 45 anni che risiedono in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia o nelle aree del Cratere del terremoto che colpì il centro della Penisola nel 2016 e nel 2017, possono quindi contare sul contributo “Resto al Sud” per avviare la propria attività imprenditoriale. Uno step importante del percorso sarà quello di regolarizzare la propria posizione fiscale. A questo proposito, è decisamente d’aiuto la guida su come aprire la partita Iva fornita da Fatture in Cloud, redatta da professionisti del settore per introdurre al tema i giovani lavoratori autonomi, i titolari di ditte individuali e gli individui costituitisi in società di persone.
Oltre a essere in possesso dei requisiti anagrafici richiesti, per ottenere il finanziamento stanziato per il rilancio del Mezzogiorno si dovrà dimostrare di avere intenzione di fare impresa in alcuni specifici settori. Il contributo statale, erogato per un 50% come finanziamento a fondo perduto e per la restante percentuale nella forma di prestito a tasso zero, è stato creato per sostenere le attività che operano in quei campi che maggiormente caratterizzano il tessuto economico del Sud Italia: il turismo, l’artigianato, la pesca, l’acquacoltura, l’agricoltura e la fornitura di beni ai cittadini e alle aziende. Grazie al contributo, si potranno inoltre sostenere le spese per l’acquisto dei dispositivi o dei macchinari necessari per avviare la propria attività oppure per effettuare lavori di ristrutturazione e manutenzione – ordinaria o straordinaria – degli immobili.