Esplosione a Francavilla, il ferito trasferito dal carcere in ospedale: ma si cerca già una nuova cella

Nella foto Salvatore Candita. Le fiamme gli hanno causato ustioni su tutto il corpo
Nella foto Salvatore Candita. Le fiamme gli hanno causato ustioni su tutto il corpo

Dal giorno del suo arresto, avvenuto poche ore dopo l’incendio doloso in via San Francesco D’Assisi a Francavilla Fontana costato la vita al 28enne Antonio Rizzo, Saverio Candita ha trascorso i giorni della sua detenzione preventiva in carcere, a Brindisi, nonostante le gravissime ustioni riportate su tutto il corpo. Oggi, a una settimana esatta di distanza dalla tragedia, l’uomo – presente al momento dell’incendio e accusato d’essere stato complice di Rizzo nell’appiccare il rogo – lascia la cella per essere trasferito in un più appropriato reparto ospedaliero: probabilmente il centro “grandi ustionati” dell’ospedale Perrino di Brindisi. La decisione è stata assunta questa mattina dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Licci: lo stesso gip che giovedì scorso aveva convalidato l’arresto di Candita, disponendo che l’indagato fosse lasciato in carcere nonostante le gravi ustioni. Inutili, sul momento, le insistenti richieste dell’avvocato Michele Fino affinchè al suo assistito, date le condizioni, fosse concesso almeno il beneficio dei domiciliari. Nulla.

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Saverio Candita

Le acque si sono smosse dopo che il direttore del carcere di Brindisi, sentito il responsabile sanitario della struttura, ha evidenziato al magistrato come le condizioni di salute del detenuto fossero incompatibile con il regime carcerario. Preso atto della richiesta il magistrato ha a quel punto disposto un’ulteriore perizia medica, affidata a un medico legale. Il quale, questa mattina, ha depositato i risultati dell’accertamento, ribadendo quanto già sostenuto dall’avvocato Michele Fino, dal direttore del carcere di Brindisi e dal responsabile sanitario della stessa struttura: Saverio Candita non può restare in carcere un giorno di più. Per questa ragione, poche ore dopo, il gip ha disposto il trasferimento dell’indagato in ospedale, dando tuttavia mandato agli uffici competenti di cercare in tutt’Italia un altro carcere dove sia presente una struttura sanitaria adeguata alle esigenze del ferito. Frattanto l’avvocato Fino ha fatto istanza al tribunale del Riesame perché si eviti al giovane il ritorno in galera.

E. M.

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