Si riceve e pubblica:
Sentiamo l’obbligo di intervenire sulle vicende venutesi a verificare in questo fine settimana nell’amministrazione comunale di Francavilla Fontana.
Le ragioni risiedono sia nel fatto che pur non avendo i “numeri” (rappresentanti diretti) in Consiglio Comunale riteniamo di aver dato qualche “numero” per l’affermazione elettorale del Sindaco. Sia perché qualche giorno fa avevamo invitato i nostri vecchi Amici di Noi Centro (poi confluita in NCD) a ripristinare, nelle imminenti nuove elezioni provinciali, ciò che fu l’ottima intuizione politica denominata come “laboratorio” che aveva (opzione ancora valida) l’obiettivo di far collaborare le due anime del riformismo italiano ovvero l’anima democratico cristiana e quella socialdemocratica.
Entrambe le cose si intrecciano dato che il prossimo 12 ottobre il Candidato alla presidenza della Provincia più accreditato è proprio il neoSindaco del Comune di Francavilla Fontana Maurizio Bruno.
L’annunciata collaborazione di NC offerta a Maurizio Bruno, in merito alle elezioni provinciali, ha scatenato “pretestuosamente” le ire di chi, senza offesa, vuole fermare il vento del cambiamento con le mani non accorgendosi che è già da tempo che è volato via. Basterebbe aprire e leggere le pagine di politica estera di qualche quotidiano di questi giorni per rendersene conto.
Il pomo della discordia o meglio il pretesto della diatriba nasce dall’atto Sindacale (prot. n.° 339 del 01 ottobre 2014) in cui viene nominato un componente nell’assemblea dei soci dell’Autorità per lo Sviluppo Industriale (ASI) di Brindisi. Autorità che di gestisce alcune aree per gli insediamenti produttivi ricadenti nel territorio francavillesse. Posto che era occupato dal più noto esponete territoriale di Forza Italia che dopo 15 anni non ha più il timone di comando dell’amministrazione francavillese.
La pretestuosità, che rasenta l’irresponsabilità (visto la dinamica evolutiva di questa polemica, ovvero le possibili dimissioni del Sindaco), sta nel fatto che viene nominato un’esponente (consigliere comunale) aderente proprio a quel partito che il giorno prima aveva comunicato il proprio sostegno alla candidatura a Bruno Presidente. Si sa che la dietrologia alberga nelle stanze e nelle menti della politica, che sicuramente è piena di scandali ma ha anche (a volte) una sua logica persino legalità.
L’atto, infatti, di nomina riporta che la stessa è stata fatta ai sensi del art. 50 comma 8 del decreto 267/2000 (Testo unico ordinamento EE. LL.) che indica che le nomine in capo al Sindaco sono effettuate seguendo gli indirizzi stabiliti dal Consiglio. Ma quali sono questi indirizzi? Ricordando che al comma 9 della stessa legge si indica in 45 gg dalla scadenza o insediamento, il tempo utile per adottare la nomina, in caso contrario provvede un comitato regionale. Riteniamo, che data la tempistica e sopratutto l’assenza di uno specifico regolamento sulle consulenze e nomine esterne, si sia proceduto seguendo il regolamento per il funzionamento degli uffici e servizi.
Individuando nel consiglio Comunale (di conseguenza la figura del Conigliere Comunale) come una struttura organizzativa ai sensi dell’art. 3 dello stesso regolamento. Dunque questa nomina avviene nell’ambito del Consiglio comunale (come del resto accaduto la volta scorsa). Inoltre la figura da nominare può essere assimilato ad una funzione di Dirigente amministrativo dove è prevista il possesso del titolo di studio in Giurisprudenza o equipollenti ed esperienza di almeno 5 anni (es. come consigliere comunale). Pertanto è necessario il requisito professionale (del resto anche la volta scorsa fu così). Infine poiché si tratta di Autorità per lo Sviluppo Industriale, se si manda uno che conosce bene (perché magari ha qualche cognizione diretta) la situazione delle Aree industriali francavillesi, non è un valore da perseguire?
Ci sembra un procedimento virtuoso oltre che lineare che denota in un certo modo un’inversione di tendenza, di cambiamento rispetto al passato (soggettività del nominante). Infatti seguendo il percorso su esposto difficilmente la corrispondenza non poteva che ricadere su un determinato componente del Consiglio Comunale. Dunque che c’entrano le rituali visioni “politiche” del sospetto?
Confidiamo, ed invitiamo il Sindaco a proseguire il suo cammino in quanto è al corpo elettorale che lo ha eletto che deve dar conto. Questo rapporto si evidenzia semplicemente leggendo i “numeri” raccolti dai partiti e i voti raccolti come Sindaco, nelle scorse elezioni. Numeri che forse sarebbero stati maggiori se non ci fossero state alcune presenze che sono il motivo per il quale più qualche elettore è rimasto a casa.
Si faccia questa liturgia politica del vertice di maggioranza per chiarirsi su cose già chiare, dopodiché chi ci sta e chi vuole continuare ad esserci, bene! In caso contrario si “cerchino” i numeri che servono in Consiglio tra coloro che vogliono catturare il vento con le vele per far andare spedita la nave verso il cambiamento.
Angelo Camassa, presidente associazione Nova Era