«Per un Paese civile il sostegno didattico ai diversamente abili dovrebbe essere innanzitutto un dovere etico e morale.
In Italia, invece, a garantire questo diritto sembra essere “solo” un quadro normativo puntuale nei minimi dettagli che parte dai principi costituzionali e termina alle ultime disposizioni previste per gli enti locali, coinvolgendo in questo modo tutta la filiera istituzionale.
Quanto accaduto a Francavilla Fontana è una ulteriore riprova dello stato di fatto in Italia: non si assicura il diritto allo studio ad un ragazzo diversamente abile e tutto ciò non è accettabile!
Su sollecitazione del consigliere comunale di Francavilla Fontana Domenico Attanasi e dell’ing. Antonio Martina, che mi hanno segnalato il caso, ho predisposto una interrogazione al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca affinché sia garantito il diritto allo studio a tutti gli alunni diversamente abili in Italia, sia dal punto di vista qualitativo, per quanto riguarda la didattica, sia dal punto di vista quantitativo, per quanto riguarda la continuità e il numero complessivo delle ore di sostegno.
In Italia, infatti, gli alunni non possono godere ancora delle ore di sostegno sufficienti a causa di un numero di insegnanti troppo esiguo che, nel caso di bambini con patologie più gravi, non garantisce nemmeno il rapporto di “1 a 1” tra assistente e disabile. L’alto numero di insegnanti di sostegno precari, poi, ha determinato un calo della qualità del servizio didattico in questo settore in quanto un’alta percentuale di questi docenti, essendo costretti quasi sempre a cambiare scuola ogni anno, non garantiscono né una adeguata continuità didattica né quella relazione di fiducia necessaria a stabilire un rapporto funzionale all’apprendimento degli alunni disabili.
A comunicare i dati allarmanti sulla gravità della situazione sono, tra gli altri, gli stessi enti statali che dovebbero assicurare questa necessaria assistenza.
Intanto, il Ministro dell’Istruzione si è detta preoccupata per l’aumento di alunni disabili evidenziando che questi si concentrano particolarmente nelle regioni del Mezzogiorno.
L’analisi delle statistiche ufficiali di M.I.U.R. ed I.S.T.A.T. ci presenta una situazione difficile e preoccupante. . Il rapporto tra posti di sostegno della scuola statale e alunni con disabilità è di 101.391 su 207.244 unità e questo vuol dire che ogni allievo è seguito da un insegnante per la metà del tempo necessario al corretto svolgimento di una regolare giornata di studio. L’Italia risulta al 7° posto tra i Paesi Ue per la spesa in protezione sociale destinando solo il 29,7 % del Pil a questo servizio ed in particolare solo il 5,9% alla disabilità contro il 7,7 % della media europea. Incredibili, infine, i dati realtivi ai parametri di accessibilità secondo i quali le scuole italiane sono ancora ben lontane dall’essere prive di barriere architettoniche.
Confido nella sensibilità politica del Presidente del Consiglio dei ministri che ha dichiarato, nel corso della sua informativa urgente sulle linee di attuazione del programma di Governo, che la scuola è al centro della sua attività politica. L’assistenza ai disabili è di fondamentale importanza a prescindere da tutto ed è un dovere per lo Stato rafforzarla in ambito scolastico.
Attendo fiducioso la risposta del Ministro dell’istruzione alla mia interrogazione in Commissione Cultura e confido in un suo concreto impegno a dar seguito ad un dovere dello Stato ».
Lo afferma l’On. Salvatore Matarrese, capogruppo per Scelta Civica in VIII Commissione Ambiente, a margine della presentazione della sua interrogazione in VII Commissione alla Camera dei Deputati.