Controlli anti-caporalato da parte dei carabinieri: arrestati padre e figlio per sfruttamento del lavoro nei campi


Nell’ambito di un mirato servizio di controllo, a Brindisi, i carabinieri del Nucleo investigativo costituenti la task force anti-caporalato del Comando provinciale di Brindisi, al fine di contrastare il fenomeno dell’intermediazione illecita di manodopera e sfruttamento del lavoro, unitamente al personale del Nucleo ispettorato lavoro di Brindisi, hanno tratto in arresto in flagranza, per concorso proprio nell’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, un 54enne (datore di lavoro e titolare di un’azienda agricola individuale) e un 79enne (intermediario), rispettivamente figlio e padre, residenti a Brindisi.

In particolare, nella mattinata di ieri, a seguito all’accesso nei terreni locati dall’azienda agricola adibita alla coltivazione di ortaggi, di proprietà del 54enne, è stata accertata la presenza dei due e di tre tre braccianti extracomunitari impegnati nella raccolta di pomodori:

– un 24enne di origine senegalese residente a Brindisi, titolare di permesso soggiorno scaduto;

– un 36enne di origine gambiana residente a Brindisi, titolare di permesso soggiorno del tipo “soggiornante di lungo periodo”;

– un 37enne di origina gambiana, residente a Brindisi, titolare di permesso soggiorno in fase di rinnovo.

Nel corso delle verifiche è emerso che il 24enne e il 36enne erano stati impiegati “in nero” senza regolare contratto da parte dell’intermediario, per destinarli al lavoro presso i terreni agricoli locati dal titolare dell’azienda. Sono state accertate, mediante i rilievi fotografici, le condizioni di lavoro particolarmente onerose e la violazione sistematica della normativa contrattuale (in nero, extracomunitari clandestini e sottopagati); gli extracomunitari lavoravano 8 ore al giorno, percependo circa 5 euro all’ora, nonché dimoravano in pessime condizioni d’alloggio; gli stessi sono stati invitati presso gli uffici della locale Questura per regolarizzare la propria posizione nel territorio dello Stato.

Nei confronti del datore di lavoro è stata inoltre accertata la violazione in materia di salute e di sicurezza sul lavoro (privi di visite mediche, dispositivi di protezione e senza formazione e informazione), nonché la violazione in materia di tutela previdenziale e assicurativa per cui sono state complessivamente contestate sanzioni amministrative pari ad euro 47.500 e comminate ammende per complessivi euro 28.000, con immediata sospensione dell’attività imprenditoriale. Sono in corso ulteriori accertamenti da parte del N.I.L. Carabinieri per gli aspetti amministrativi e per gli adempimenti obbligatori in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Su disposizione dell’Autorità giudiziaria, dopo le formalità di rito, i due arrestati sono stati accompagnati presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari.

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