“DiAlettandoci”, il nuovo libro di Sparviero: studi e curiosità sulla lingua dei nonni

Si intitola «DiAlettandoci» l’ultimo libro del giornalista Vincenzo Sparviero. Uno studio, anche molto divertente, sulla «lingua dei nonni» e un’occasione per riflettere sulle tradizioni popolari.

Il libro sarà presentato domenica 19 luglio alle 21 e 30 in piazza Lorch – ad Oria – nell’ambito del cartellone estivo dell’assessorato alla Cultura e al Turismo.

Monica Setta

A dialogare con l’autore ci sarà la giornalista e conduttrice Rai Monica Setta, reduce dal successo di ascolti con «Uno Mattina in Famiglia» e riconfermata per la prossima stagione. Nel corso della serata, oltre agli interventi del sindaco Maria Lucia Carone, dell’assessore Lucia Iaia e del fondatore del sindacato Fials Pino Carbone, sono previsti diversi interventi di spettacolo (tratti dallo stesso libro) con il cantautore Piero Iunco, i musicisti Chiara e Gabriele Carrozzo, gli attori Giuseppe Vitale, Elio Angelini, Giuseppe Neglia e Giampiero Dell’Aquila e l’imitatore Quinto Corrado. Inoltre, sarà presentato in anteprima un videoclip del cantante Gabriele Laghezza.

Vincenzo Sparviero

«Più che un libro, nel senso tradizionale del termine – spiega l’autore -, potrebbe essere l’ideale copione di uno spettacolo teatrale incentrato sul dialetto. Contiene un monologo, due atti unici (opere dello storico gruppo comico “La Smorfia” formato da Massimo Troisi, Lello Arena ed Enzo De Caro, liberamente da me tradotti dal napoletano all’oritano con… varie aggiunte), una commedia, una struggente lirica ispirata alla leggenda di Oria Fumosa e una serie di “culacchi”: ossia aneddoti e situazioni comiche, nate dalla vita di ogni giorno con personaggi reali e vicende realmente accadute. Infine, ripropongo – a 20 anni di distanza – il dizionario dialettale già presente nel mio libro “L’Oritano, Racconti Umoristici” nella speranza di far conoscere ai più giovani termini ormai in disuso della nostra tradizione popolare e a “rinfrescare” a tutti una lingua che amiamo e che rappresenta un patrimonio culturale per ogni comunità».

L’ingresso è libero, regolato in base alle norme anticovid.

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