Si avvia verso l’epilogo l’intricata vicenda della discarica di Feudo Inferiore a Francavilla Fontana.
Nei giorni scorsi la società “Astra Engineering”, che si occupa della progettazione della messa in sicurezza del sito di via San Vito, ha presentato il progetto di fattibilità tecnica ed economica, primo passo verso la progettazione definitiva.
La premessa essenziale per la messa in sicurezza è la chiusura totale del sito. Per molti mesi si sono inseguite voci infondate che volevano al vaglio dell’Amministrazione Comunale ipotesi che contemplavano la riapertura della discarica per ammortizzare i costi di gestione e, allo stesso tempo, riempire gli spazi inutilizzati all’interno delle aree di deposito dei rifiuti.
Non accadrà nulla di ciò perché, come rilevato dai progettisti, la riapertura esporrebbe a rischi ben superiori rispetto ai benefici in quanto occorrerebbe smantellare le opere per l’isolamento dei cumuli di rifiuti già apportate, lasciando campo libero alla fuoriuscita di biogas. Inoltre, la rimozione dei teli potrebbe causare infiltrazioni di acque meteoriche, aumentando la formazione del pericoloso percolato che rappresenta una minaccia per le falde acquifere.
“La discarica nelle attuali condizioni rappresenta un pericolo per la cittadinanza e l’ambiente – dichiara l’Assessore all’Ambiente Antonio Martina – occorre intervenire con urgenza per eliminare i rischi e mettere in sicurezza il sito. Per questo motivo siamo al lavoro sin dal nostro insediamento per individuare la soluzione migliore per superare le difficoltà esistenti e allo stesso tempo garantire la sicurezza dei francavillesi.”
Le criticità sono state individuate nelle vulnerabilità del telo di copertura apposto sulle colline di deposito dei rifiuti, nella presenza di pozze d’acqua stagnante e nella gestione del biogas. Gli accumuli di liquido sono il risultato di un’irregolarità negli avvallamenti, frutto di un deposito non omogeneo dei rifiuti. Il rischio in questo caso è che le acque una volta infiltrate sotto i teli protettivi, possano entrare in contatto con i residui dei rifiuti trasformandosi in percolato e, una volta raggiunto il suolo, avvelenare la falda acquifera. Altra fonte di pericolo è rappresentata dalla formazione del biogas, legata alla fermentazione dei rifiuti, che potrebbe causare una vera e propria detonazione del sito.
Gli interventi previsti riguarderanno la rimozione e sostituzione dei teli lacerati, la risagomatura delle superfici con l’inserimento di materiale sabbioso, il ripristino del funzionamento dell’impianto elettrico con il posizionamento di un sistema di videosorveglianza, l’installazione di pozzi per la bonifica e dispersione del biogas, il ripristino della recinzione di accesso e il recupero del sistema di convogliamento delle acque meteoriche.
Il costo complessivo di questi lavori ammonta a poco più di 924mila euro e potrà essere interamente coperto con il finanziamento concesso dalla Provincia di Brindisi, senza alcuna ricaduta economica per la collettività.
“A quasi 10 anni dalla sua chiusura, oggi cominciamo a scrivere l’ultimo capitolo sulla discarica di via San Vito – dichiara il Sindaco Antonello Denuzzo – si tratta di un risultato importantissimo per la Città che con la realizzazione di questo intervento può pensare con più serenità al proprio futuro.”
La discarica di Feudo Inferiore è stata in funzione dal 2003 al 2011. La società che ne aveva la gestione, la Francavilla Ambiente Scarl, avrebbe dovuto occuparsi dell’impianto per i 30 anni successivi alla sua chiusura. Questo non è stato possibile a causa del fallimento del gestore che ha lasciato nelle mani della pubblica amministrazione il destino di quella che da più parti è stata definita una bomba ecologica.
Il prossimo step sarà la redazione del progetto definitivo di messa in sicurezza a cui seguirà il progetto esecutivo.
“Contiamo di avviare la gara per la realizzazione dell’intervento entro la fine del 2020 – dichiara l’Assessore Martina – abbiamo fretta di concludere una storia che tutti coloro che ci hanno preceduto non hanno voluto affrontare con il giusto piglio. Noi crediamo fermamente nella rinascita di quel sito e, siamo certi, che dopo questa messa in sicurezza potremo lavorare al totale recupero dell’area che, tra qualche anno, potrà diventare un parco dove trascorrere le gite fuori porta. Intanto posso affermare che da qui a 12 mesi la messa in sicurezza di emergenza sarà realizzata.”
I tempi stimati per l’esecuzione dei lavori ammontano a 6 mesi.
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