Antonio Rizzo è morto a causa di traumi riportati al cranio e al torace a seguito dell’esplosione di lunedì notte all’interno del negozio “Pinco Pallino” in via San Francesco a Francavilla: l’ha stabilito il medico legale Antonio Carusi, che era stato incaricato dal pm Antonio Costantini della Procura di Brindisi.
Si sospetta che oltre a Rizzo – compagno della titolare Maria Fontana Giuliano detta Marika – e al 27enne Saverio Candita – arrestato nell’immediatezza dei fatti – quella sera si potesse trovare tra via San Francesco e via Boito anche una terza persona: il 50enne Giovanni Eletto, indagato a piede libero.
Quest’ultimo potrebbe aver aiutato Candita nella fuga mentre è ancora da chiarire come mai in casa sua sia stato trovato un paio di pantaloni parzialmente bruciato. Stamattina intanto Candita sarà ascoltato dal gip Giuseppe Licci per interrogatorio di garanzia alla presenza del suo difensore, Michele Fino. Una prima versione dei fatti il 27enne l’ha già fornita ai carabinieri sostenendo di essersi trovato sul posto quella notte per acquistare da Rizzo uno stock di indumenti.
Stando alle ricostruzioni sinora effettuate dagli investigatori, l’obiettivo dell’attentato all’esercizio commerciale sarebbe stato incassare i soldi dell’assicurazione antincendio. Sembra che il locale al pianterreno della palazzina al civico 313 di via San Francesco fosse stato cosparso di benzina diverse ore prima della deflagrazione, avvenuta in un ambiente già saturo delle micidiale miscela detonante originatasi nell’ambiente chiuso in cui erano entrati in contatto i vapori del liquido infiammabile e l’ossigeno.
Dopo lo scoppio dell’1,13, Rizzo sarebbe stato travolto dall’onda d’urto seguita all’innesco mentre si accingeva a raggiungere il piano interrato, invece è ancora da stabilire dove si trovassero in quel momento Candita ed Eletto, ora indagati per morte come conseguenza di altro delitto.
