Contrabbando di sigarette e del farmaco Cialis (contro l’impotenza): Il Gip del Tribunale di Brindisi Vittorio Testi ha emesso, lo scorso 30 aprile, un’ordinanza cautelare nei confronti di sei persone, cinque delle quali appartenenti alla Marina Militare. Le misure sono state richieste dalla Procura della Repubblica di Brindisi – guidata dal procuratore capo Antonio De Donno – a seguito di un’inchiesta condotta dai pubblici ministeri Giuseppe De Nozza e Alfredo Manca, coordinati dal procuratore aggiunto Antonio Negro. Il provvedimento è stato eseguito dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Brindisi.
Gli indagati rispondono ai nomi di: Marco Corbisiero, 44 anni, nato a Torino; Mohamed B. Hamza Ben Abulad, 39enne nato a Tripoli (Libia); Roberto Castiglione, 47enne nato a Taranto; Antonio Filogamo, 44enne nato a Villaricca (Napoli); Antonio Mosca, 41enne nato a Mesagne; Mario Ortelli, 40enne nato a Napoli.
Per la prima delle persone elencate è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere, per l’ultima quella dell’obbligo di dimora, tutte le altre dono state sottoposte agli arresti domiciliari.
Le ipotesi di reato a loro carico – a vario titolo e con diversi contributi – di: contrabbando pluriaggravato di tabacchi lavorati esteri e di farmaco Cialis di provenienza estera, prodotti che sarebbero stati imbarcati arbitrariamente sulla nave militare Caprera; peculato d’uso; istigazione alla corruzione; corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio; falso ideologico.
I fatti di reato si assumono commessi nel contesto della missione internazionale denominata “Operazione Mare Sicuro” (contraddistinta dall’acronimo OMS EX NAURAS) svolta proprio dalla nave Caprera della Marina Militare italiana nel porto di Tripoli dal 31 marzo del 2018 sino al successivo 12 luglio.
In particolare, Corbisiero rivestì (dal 13 ottobre del 2017 al 6 maggio del 2018) il ruolo di ufficiale tecnico della Marina Militare a capo del team preposto al ripristino dell’efficienza del naviglio ceduto dall’Italia alla Libia per il potenziamento del contrasto all’emigrazione clandestina verso l’Italia.
La nave Caprera giunse nel porto di Brindisi, proveniente dal porto di Tripoli, in data 15 luglio 2018, senza scali intermedi.
Corbiesiero, Ben Abulad, Castiglione, Filogamo e Mosca (questi ultimi tre, membri dell’equipaggio di nave Caprera) sono indiziati – a diverso titolo e con diversi contributi – di aver organizzato l’imbarco ed il trasporto dal porto di Tripoli a quello di Brindisi di 774 chilogrammi circa di tabacco lavorato estero di contrabbando e di farmaco CIALIS di contrabbando, che furono sbarcati sulla banchina Garibaldi del porto di Brindisi nella prima mattina del 15 luglio del 2018.
Gli esiti delle indagini preliminari convergono nella direzione che sia i TLE che i farmaci di contrabbando fossero destinati alla vendita agli appartenenti alla Marina Militare di Taranto ed anche a persone ad essa estranee.
Corbisiero è, altresì, gravemente indiziato, dopo l’avvio il 15 luglio delle operazioni di scarico nel porto di Brindisi dei generi di contrabbando trasportati dalla Caprera, di aver offerto utilità al personale imbarcato su di essa – nella specie la cessione del TLE di contrabbando non ancora scaricato in banchina – per comprarne il silenzio e, più nello specifico, per assicurarsi la mancata denuncia all’Autorità giudiziaria dell’introduzione nel territorio nazionale dell’illecito carico.
Sempre Corbisiero, avrebbe organizzato il trasferimento dell’illecito carico prima dal porto di Tripoli a quello di Brindisi e poi da quest’ultimo agli Uffici della Marina Militare di Taranto, trasporto, quest’ultimo, da effettuarsi facendo uso di un automezzo con le insegne della Marina Militare, materialmente condotto da Ortelli, automezzo che, proveniente dalla Base della Marina Militare di Taranto, giunse la mattina del 15 luglio sotto il bordo della Caprera per ritirare il carico e trasferirlo a Taranto.
Lo stesso Corbisiero è, infine, gravemente indiziato di aver costituito la provvista di denaro necessaria a finanziare l’acquisto, in quel di Tripoli, dell’illecito carico mediante fatturazioni per operazioni in tutto od in parte inesistenti poste in essere nel contesto dell’acquisto, da parte dello Stato Italiano, dei beni e dei servizi necessari al ripristino dell’efficienza del naviglio ceduto dall’Italia alla Libia per il potenziamento del contrasto all’emigrazione clandestina verso l’Italia.
Beni e servizi acquistati da una sedicente società libica a nome “Altikka for service” riconducibile all’ufficiale della Guardia Costiera libica Ben Abulad, che si ritiene essere stato la controparte di Corbisiero nella genesi e nello sviluppo del piano corruttivo.
Le indagini preliminari, che si sono rivelate estremamente articolate e complesse, sono state svolte dal Nucleo di polizia economico – finanziaria della Guardia di Finanza di Brindisi, comandato dal Colonnello Gabriele Gargano, coadiuvato dal capitano della Sezione tutela economia dello stesso Nucleo, Agostino Taurino.
Esse, nella fase iniziale, si sono avvalse del contributo prezioso della locale Capitaneria di Porto e di quello della Stazione dei Carabinieri della Marina Militare di Brindisi.
“Le indagini preliminari si sono giovate, altresì, per tutta la durata del loro svolgimento, della pronta, fattiva e leale collaborazione di ciascun livello di comando della Marina Militare Italiana di volta in volta interessato e dell’Ambasciata Italiana di Tripoli”, tiene a precisare il procuratore De Donno.
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