La psicologa offre supporto gratuito: «Nel decreto molto poco su bambini e ragazzi neurodiversi o disabili»


Di seguito una nota della dottoressa Alessandra Pastore (psicologa, terapista ABA, neuropsicologa i.f., psicoterapeuta i.f., analista del comportamento i.f) che in questo particolare periodo mette a disposizione di tutti coloro che ne abbiano bisogno, gratuitamente, le sue competenze:

Io sono una psicologa e lavorare con ragazzi o adulti normotipici è possibile, adottando le misure di distanziamento sociale. Ma sono anche un tecnico e lavoro soprattutto con bambini/ragazzi che hanno delle difficoltà, principalmente con chi è nello spettro autistico. In questi casi la mascherina, la barriera in plexiglas sulla scrivania, il distanziamento di 1 m, non sono misure attuabili.

Il mio pensiero va a loro. A quei bambini/ragazzi che hanno bisogno della terapia domiciliare, che hanno delle crisi comportamentali, che hanno delle loro routine quotidiane, completamente stravolte in questo periodo. La necessità di aderire alle routine rappresenta uno degli specifici fattori di vulnerabilità per chi è nello spettro. Sono bambini che possono avere difficoltà anche a usare la mascherina per una questione legata a problemi sensoriali, per via del fastidio dato dagli elastici, dal tessuto o perché non ne capiscono il motivo.

Il mio pensiero, inoltre, va anche ai genitori che sono esasperati in questo periodo. Genitori che si reinventano terapisti o educatori.

Solitudine, senso di abbandono, regressione negli apprendimenti, aumento delle stereotipie, questa è la situazione nel mondo della disabilità al tempo del Covid-19.

Io nel mio piccolo AVVIO UNO SPORTELLO DI SUPPORTO TELEMATICO a disposizione delle famiglie, al fine di cercare di sopperire, per quanto possibile, allo stravolgimento delle routine quotidiane. Il servizio è disponibile per tutta la durata dell’emergenza sanitaria previo appuntamento da prendere inviando un messaggio sulla pagina Facebook dott.ssa Alessandra Pastore o una e-mail all’indirizzo alessandra.pastore@hotmail.com

Tengo a precisare che nella bozza del DPCM del 26 aprile si parla di disabilità delegando la scelta alle Regioni:

Art. 8

Ulteriori disposizioni specifiche per la disabilità
1. Le attività sociali e socio-sanitarie erogate dietro autorizzazione o in convenzione, comprese quelle erogate all’interno o da parte di centri semiresidenziali per persone con disabilità, qualunque sia la loro denominazione, a carattere socio-assistenziale, socio-educativo, polifunzionale, socio- occupazionale, sanitario e socio-sanitario vengono riattivate secondo piani territoriali, adottati dalle Regioni, assicurando attraverso eventuali specifici protocolli il rispetto delle disposizioni per la prevenzione dal contagio e la tutela della salute degli utenti e degli operatori.

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