Girolamo Bax è uno dritto, solo un po’ pigro e discontinuo, non ama deliziarci tanto spesso con i suoi interventi, anche perché spesso dimentica d’inviarli. Stavolta gli abbiamo puntato, come si suol dire, il coltello alla gola, chiedendogli – presumendo anch’egli, come molti, disponga di più tempo – un impegno anche leggermente più assiduo. Ci ha assicurato di sì, non garantiamo per lui perché neanch’egli è in grado di farlo su queste cose. Vabbè, bando alle ciance, pubblichiamo la prima “Pillola di Bax”:
di Girolamo Bax
Vi sono diverse forme di leadership e i leader non sono tutti uguali. Ognuno di essi eccelle in qualcosa, il che vuol dire il prevalere di alcune doti di leadership rispetto ad altre doti la cui importanza varia a seconda del campo in cui la leadership viene esercitata. Ad esempio, le doti di chi deve condurci in battaglia non possono essere le stesse di chi dovrebbe amministrare un’azienda.
Chi intende, per esempio, proporsi alla guida di una comunità o chi è teoricamente alla guida di una comunità, tra le doti da possedere, dovrebbe averne alcune dalle quali non si può assolutamente prescindere. Fateci caso, nelle campagne elettorali sono le doti che tutti gli aspiranti leader, e non solo, si attribuiscono: la trasparenza e l’onestà. E fin qui sono sicuro che siamo tutti d’accordo.
E allora, mi domando, chi rappresenta un ruolo apicale nel governo di una città e non comunica la sua impossibilità ad espletare il mandato conferitogli dai suoi concittadini, per gravi motivi di salute, è un amministratore trasparente?
Per poter dire che un amministratore è onesto, è sufficiente sapere che non è un ladro?
Un amministratore o un sindaco, per potersi definire onesti è sufficiente che rispettino il VII comandamento?
Possiamo dire che non appartiene alla sfera dell’onestà nascondere la verità ovvero non informare in maniera puntuale i propri cittadini affinché si possa comprendere se gli amministratori stiano rispettando il mandato conferitogli?
Possiamo dire che onestà non è raccontare solo ciò che fa apparire bravi e belli ma anche ciò che fa apparire piccoli e neri? (Calimero – Ava come lava, Carosello 1963)
Comunicare con due giorni di ritardo che un amministratore ha il Coranavirus appartiene alla sfera dell’onestà o della trasparenza?
Far passare 48 ore e non comunicare ancora (o, se non è vero, smentire la notizia data da alcuni organi di stampa) che nella propria città c’è stato il primo morto di Coronavirus, il non comunicare o il non smentire possiamo annoverarli tra le doti di un leader?
Tengo a precisare che ogni riferimento a fatti, persone o cose potrebbe essere puramente casuali.
Al contrario non è affatto casuale il riferimento al nostro eroe del giorno, Michelangelo Marinosci, ammalato e, sembra, in via di guarigione dal Coronavirus, al quale chi pretende di assurgere a ruoli di leadership – o anche chi ritiene già, bontà sua, di esserlo – farebbe bene ad ispirarsi.
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