È tempo di emergenza. Siamo in guerra contro una minaccia globale, silenziosa, oscura, che ha travolto il nostro “consueto” modo di intendere la vita. Ci sentiamo minacciati tutti da un nemico che non ha un volto, un colore, uno schieramento. Siamo coscienti che il dibattito politico fine alla demolizione dell’avversario non abbia ragion d’esistere in una sana e corretta dialettica fra forze rappresentative, men che meno nel periodo che stiamo vivendo.
Come rappresentanti delle forze di minoranza, rivolgiamo il nostro sincero augurio di pronta guarigione a tutti i cittadini che sfortunatamente sono stati colpiti dal virus, a chi è sottoposto alle note misure di prevenzione ed a tutta la comunità oritana che vive quotidianamente le difficoltà portate in dote da questa oscura minaccia.
In particolare ci sentiamo di manifestare la nostra sincera vicinanza agli assessori ed ai dipendenti dei servizi sociali contagiati, con l’augurio che possano rimettersi il prima possibile.
Ma alla luce degli ultimi accadimenti e della notizia di nuovi contagi registratisi fra il personale sanitario in servizio presso gli Uffici sanitari di Oria non possiamo più rimanere silenti, pur correndo il rischio che qualche buontempone internauta scambi la nostra richiesta di chiarezza con squallide manovre di sciacallaggio politico.
La nostra comunità, oggi più che mai, ha bisogno di certezze, chiarezza e trasparenza.
Siamo, pertanto, consapevoli che anche le forze di opposizione, soprattutto in un momento così delicato, debbano profondere il loro massimo sforzo per instaurare un rapporto costruttivo e collaborativo con la nostra amministrazione per il bene della comunità tutta.
Tuttavia, il diffondersi del contagio non ha ancora svuotato di significato l’essenza stessa dell’opposizione nel dibattito politico, tesa ad incanalare il dissenso e a far funzionare nel miglior modo possibile le istituzioni comunali.
Il dissenso c’è: in disparte da pochi e confusionarie apparizioni non istituzionali sui tanto amati canali social – acclamati dalla solita schiera di amici e valorosi difensori- la comunità oritana è sola, non conosce le dimensioni e l’andamento del contagio; non sa quali sono in concreto le misure che la nostra amministrazione ha adottato o intende adottare per la gestione della emergenza sanitaria, sociale ed economica che attanaglia molte delle nostre famiglie.
I nostri concittadini sono spaventati: e come può non esserlo una comunità in cui larga parte dei contagiati si sono registrati fra i componenti della propria giunta.
Come può un’amministrazione cittadina prendersi cura di un’intera comunità quando non è capace di gestire la diffusione del contagio fra i suoi stessi componenti.
Come può tollerarsi che componenti della maggioranza, assessori inclusi, si siano avventatamente accompagnati al personale preposto nella consegna porta a porta di alimenti e beni di prima necessità?
Come può un sindaco, consapevole della esistenza di dubbi di contagio fra i suoi assessori, improvvisarsi sceriffo tra le strade del paese e mettere a repentaglio la salute dei cittadini personalmente bloccati, impegnandosi in operazioni di dubbia necessità, solo volti a cavalcare, goffamente, l’onda mediatica.
Dovrà spiegarci il nostro sindaco, ma forse più che a noi a tutti i dipendenti comunali ed a tutti quanti hanno avuto esigenza di recarsi presso il Comune, il motivo di un’irragionevole ritardo nella sanificazione dei locali comunali.
Dovrà spiegarci, inoltre, quali saranno i provvedimenti che intenderà adottare, concretamente, vista la serie emergenza contagio diffusasi fra i componenti della Sua amministrazione?
Dovrà spiegarci il nostro sindaco a quale esigenza di tutela è indirizzata l’ordinanza a Sua firma dell’8 aprile, con la quale ha inteso ridurre gli orari di apertura degli esercizi commerciali. È convinta che la riduzione degli orari di apertura delle poche attività consentite determini una diminuzione della domanda di beni di quotidiana necessità ergo, una diminuzione di avventori? Si è chiesta se la riduzione dell’orario di apertura degli esercizi non possa, in concreto, avere l’effetto contrario di un sovraffolamento degli avventori? Chi controllerà il rispetto della distanza minima di sicurezza?
Come opposizione chiediamo ai nostri amministratori, ed alla maggioranza di cui ne sono espressione, chiarezza e trasparenza. A queste domande avranno l’obbligo di renderci conto nelle dovute sedi, nel democratico dibattito consigliare e non, come ormai stucchevole consuetudine, nelle sterminate praterie facebookiane.
A questo proposito, è nostro dovere rammentare, nell’interesse della comunità oritana tutta, che il dovere di correttezza e trasparenza cui è obbligato ogni amministratore, non può dirsi soddisfatto da sbilenche, inesatte e goffe apparizioni del nostro sindaco sui “propri” canali social, tese esclusivamente all’accaparramento dei soliti consensi.
Innanzitutto perché, seppur potenzialmente, non raggiungono efficacemente la totalità dei concittadini della nostra comunità, ma solo gli instancabili “amici” e dispensatori abusivi di ringraziamenti.
Ma soprattutto perché abbiamo assistito ad uno show del pressappochismo, costellato da dati inesatti, incertezze e consapevoli bugie.
Sì, bugie, come quella sul contagio degli assessori e dipendenti dei servizi sociali.
Non è nostro compito giudicare la vicenda, non ne avremmo sinceramente le capacità vista la delicatezza del tema. Ma se oggetto di tutela sono dati personali riguardanti rappresentanti delle Istituzioni cittadine, un’opinione siamo chiamati ad esprimerla. Riteniamo che benché quello della protezione dei dati personali sia un principio indissolubile del nostro ordinamento, sia a livello nazionale che comunitario, un rappresentante delle istituzioni capace e responsabile abbia il dovere di informare la propria cittadinanza anche solo dell’eventuale dubbio di contagio fra i rappresentanti della propria giunta, al fine di impedire, anche quando non vi è applicazione di misure previste da protocolli sanitari, scriteriata diffusione di contagio e tutelare e proteggere, concretamente, la salute e l’ incolumità dell’intera comunità.
In attesa di risposte si invita la cittadinanza a rimanere a casa il più possibile.
I consiglieri comunali:
Giuseppe Carbone
Francescantonio Conte
Domenico D’Ippolito
Giancarlo Marinò
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