È stata celebrata quest’oggi, in videoconferenza, l’udienza di convalida dell’arresto dei fratelli di Erchie di 30 e 23 anni, accusati di aver rapinato, nei giorni scorsi, un commerciante cinese, titolare di un negozio di casalinghi a Oria, di 12mila mascherine chirurgiche (4mila delle quali circa sparite, le altre recuperate). A loro carico, che restano indagati a piede libero, vi è anche l’ipotesi di reato di lesioni personali.Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, Valerio Fracassi, ha disposto che i due indagati – inizialmente condotti in carcere – fossero rimessi subito in libertà, in accoglimento delle tesi difensive esposte, per conto degli stessi, collegio difensivo composto dagli avvocati Raffaele Missere, Francesco Mancini e Alfredo Russo del Foro di Brindisi.Il giudice, pur avendo preso atto della gravità dei fatti e delle dichiarazioni della presunta persona offesa, ha ritenuto di rigettare la richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata dal pubblico ministero, nonostante l’avvenuta convalida dell’arresto.I due germani ercolani si sono detti estranei ai fatti e hanno fornito al giudice una loro versione dei fatti – diametralmente opposta rispetto a quella prodotta dall’accusa ed evidentemente valutata, al momento, in modo positivo dal Gip. La sostanza è che se ne riparlerà più in là, sempre in un’aula di giustizia. Nel frattempo – esclusi i pericoli di fuga, inquinamento delle prove e reiterazione del reato – ai due giovani ercolani è stata restituita la libertà di movimento e spostamento, seppur nei limiti, validi per tutti, della normativa per il contenimento del Covid-19.Per leggere la notizia relativa all’arresto dell’altro giorno e alle tesi dell’accusa clicca qui.
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