Ci sono stati e ci sono dei casi di positività anche nell’ospedale “Dario Camberlingo” di Francavilla Fontana.
Il primo contagio ha interessato un’infermiera, il secondo una sua collega dello stesso reparto.
Ci sono, inoltre, casi tenuti sotto osservazione e altro personale sia in quarantena obbligatoria che in isolamento fiduciario.
Dopo il primo tampone risultato positivo, il personale entrato a contatto con l’infermiera ha preteso e ottenuto – non senza difficoltà e resistenze – a sua volta di essere “tamponato”.
Così, dei tamponi sono stati praticati ad altri operatori sanitari. Una volta praticato il tampone, sono tornati regolarmente al lavoro.
Trascorsa una settimana circa, un’altra infermiera è risultata positiva ed è finita a sua volta in quarantena. Nel frattempo, aveva continuato regolarmente a lavorare – senza colpa – perché nessuno, evidentemente, l’aveva autorizzata a starsene a casa.
E non finisce qui. Tampone anche ai sanitari del pronto soccorso perché da lì, nei giorni scorsi, sarebbe transitato un anziano – peraltro, parente di un sanitario transitato dal “Dario Camberlingo” – poi deceduto con Covid-19 in ospedale a Brindisi.
Si attende l’esito dei tamponi – troppo lenti – ma ovviamente vi è preoccupazione. I casi, stando alle statistiche della trasmissione, aumenteranno ancora. Anche in ospedale.
E persiste l’impressione di una pessima gestione organizzativa e comunicativa in relazione a quest’emergenza.
Se ci sono sanitari contagiati, sarebbe opportuno comunicarlo quanto prima. Nell’interesse loro, dei loro cari e dei pazienti entrati a contatto con loro. E di noi tutti.
Eliseo Zanzarelli
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