Quando qui, in tempi non sospetti, lo si denunciava, si è stati accusati da più di qualcuno di terrorismo psicologico e allarmismo ingiustificato. Ecco, no. Non era così. Visto, no? Il Coronavirus era per davvero un brutto, bruttissimo cliente. Ma ormai il pressappochismo e le teorie astruse circolano sul Web e sui social un po’ come i piccioni sui cornicioni dei monumenti nel centro o, meglio, come il loro guano (tradotto: come le feci degli uccelli). E mai come in questi casi – in tutta sincerità – ci sarebbe piaciuto non avere ragione. A noi della ragione, oggi, non importa. Ieri non c’importava. Non su queste cose. Ve l’avevamo detto quasi un mese fa, quando tutti voi – alcuni, ignoranti e teste di c***o – vi lamentavate di un’informazione troppo “aggressiva” e “speculatrice” (ma, evidentemente, puntuale): oggi, quelle stesse persone che rompevano i c*****i stanno finalmente “a cuccia” in casa loro e hanno, almeno minimamente, compreso il problema, che è serio, serissimo. Ed era serio già prima, già allora.
Così come seri eravamo stati noi ad avvisarvi, per giunta in anticipo.
Se vi pare, ora, commentate in malo modo ed esprimete ogni più assurda teoria “complottista” o “sottovalutista” sui social. Vi vorremo bene ugualmente, anche se nel frattempo la vostra spavalderia mista a stupidità di allora, forse, ma si spera di no, vi saranno costate un contagio e una paura che – sulla base di informazioni di prima mano, vere e verificate- avevamo provato a fornirvi prima.
E ora andate a rileggerveli i vostri commenti da “mucculuni”.
Sì, proprio quelli sui “giornalisti-terroristi” e del “non capite una s**a, volete solo farci paura, ma a noi non ci fotte neanche il virus”.
Ma si ripete: non rivendichiamo alcun merito, se non quello di aver provato ad avvisare anche voi scemi. Le teste di p***a – obiettivamente – erano quelli criticoni e ignoranti. Se ora siamo e siete messi così, è anche e soprattutto per colpa vostra, spesso filosofi e teorici dei social, magnifici rettori del sentito dire. Quelli che credono nei farmaci miracolosi e nei “semplici raffreddori” che si curano con la spremuta d’arancia, quelli che hanno fatto tornare i figli e persino gli animali dalle zone che erano già “rosse” da tempo. Complimenti, non c’è che dire: siete stati bravi. Delle belle bestie.
Eliseo Zanzarelli
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