Di seguito la lettera aperta di una lettrice:Buongiorno, scrivo alla vostra redazione per portare all’attenzione una situazione vissuta in prima persona da me e tutta la mia famiglia e che potrebbe riguardare tante altre persone che vivono in Puglia.
Sono una signora che per ragioni lavorative vive al Nord ma tutti i miei affetti e i miei cari vivono in una città in provincia di Brindisi e che non vedo dal periodo di Natale.
In questo momento così difficile a livello nazionale, e non solo, per questa pandemia che ormai colpisce tutti, vorrei raccontare la storia che io (a distanza) e la mia famiglia stiamo vivendo e che ci sembra così assurda in quanto da giorno 19 marzo siamo tutti in attesa dell’esito di un tampone effettuato in Puglia per il Coronavirus ad una nostra parente.
Tutti noi ci chiediamo come sia possibile che il risultato di un tampone per il Coronavirus in Puglia abbia dei tempi così lunghi, quando in zone d’Italia martoriate da questa infezione, che sta martoriando con migliaia di morti regioni come la Lombardia, il tempo di attesa sia tra le 6/8 ore.
Quando proviamo a chiedere ai dottori delle delucidazioni in merito, ci viene risposto che i laboratori di analisi per malattie infettive dislocati in Puglia sono saturi e quindi ora i tamponi di un’intera Regione vengono raccolti e solo quando si arriva ad un numero minimo richiesto vengono inviati all’unico laboratorio ormai rimasto in grado di effettuarli: ossia Foggia in quanto Brindisi, Bari e Lecce non sono in grado di accoglierne perché pieni.
Se la nostra Regione, come da bollettino della protezione civile, nella giornata del 23 marzo, ha: nr. 285 ricoverati con sintomi; nr. 45 ricoverati in terapia intensiva; nr. 532 in isolamento fiduciario; nr. 862 attualmente positivi; nr. 7 dimessi/guariti; nr. 37 deceduti per un totale di 906 casi e nr. 6.761 tamponi effettuati, io mi chiedo: se per ricevere un risultato bisogna attendere quasi una settimana, cosa potrebbe accadere in una situazione di emergenza molto più grave come quella che purtroppo vivono regioni come la Lombardia?
Penso che il mio dubbio sia più che legittimo dato che siamo di fronte ad un virus senza precedenti e che sta cambiando le nostre vite radicalmente e vorrei porre l’attenzione sul fatto che, durante tutto questo lungo tempo di attesa, a tutte quelle persone che sono venute in contatto con la persona che potrebbe risultare positiva non viene emessa nessuna direttiva da parte delle unità sanitarie competenti, lasciando tutto al buon senso di noi familiari affinché possiamo adottare comportamenti idonei a evitare il diffondersi del contagio, al momento, momento dell’incertezza del tampone.
Volevo porre questa situazione alla vostra attenzione per poter avere un piccolo spazio per dare eco ad una problematica che molto probabilmente stanno vivendo diverse famiglie nella nostra Puglia chiedendo come mai sia possibile tutto questo.
Lilly D.S.
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