Di seguito la testimonianza di un nostro lettore, al quale crediamo perché è giusto così:
«Oggi sono stato in una farmacia ben nota di Francavilla Fontana per acquistare delle mascherine, attratto dal cartello affisso all’entrata: OGGI DISPONIBILI MASCHERINE CHIRURGICHE. La farmacista mi riferisce che il prezzo è di 3 euro e 90 l’una. Rimango stranito e, sopraffatto dal dubbio di prenderle o meno, me ne faccio dare 10. La farmacista le conta una ad una, toccandole con le mani e le mette in una busta. Pago 39 euro ed esco.
Una volta fuori dalla farmacia, riconto le mascherine e mi accorgo che non mi ha dato neanche lo scontrino, quindi decido di tornare a chiederlo. Alla mia richiesta la farmacista mi guarda come se le avessi chiesto il vaccino per il Coronavirus. Chiama altri colleghi ed iniziano a bisbigliare tra di loro, mentre mi fissano con aria sospettosa. Dopo 5 minuti di attesa, arriva il “principale” e mi chiede se può battermi uno scontrino con un altro prodotto di uguale importo al posto delle mascherine.
Gli rispondo di no e a questo punto il farmacista mi toglie la busta dalle mani, mi ridà i 39 indietro e mi accompagna verso l’uscita, spiegandomi che purtroppo sullo scontrino non può battere le mascherine perché sono in attesa di ricevere un fantomatico codice (???). A parte il prezzo esoso di 4 euro per una mascherina chirurgica e a parte il fatto che le mascherine chirurgiche non possono essere vendute sfuse… Mi chiedo a chi finiranno quelle mascherine toccate da me e dalla farmacista e da chissà quanti altri ancora. Questo è sciacallaggio, alla faccia del Coronavirus! E sapete cosa vi dico? Di questo passo, dubito davvero che #andràtuttobene».
googletag.defineSlot('/21823520959/lostrillonenews-correlati', [[1, 1], [500, 450]], 'div-gpt-ad-1498835142353-0').addService(googletag.pubads()).setTargeting();
googletag.pubads().enableSyncRendering();googletag.enableServices();googletag.display('div-gpt-ad-1498835142353-0');