Si riceve e pubblica:In questi giorni di emergenza, sebbene siano sospese tutte le attività ecclesiali che prevedano la compresenza di più persone, la vita della Chiesa non si ferma. Sono tante le forme di preghiera comunitaria che si stanno sviluppando attraverso i mezzi di comunicazione e la creatività dei fedeli, così come non mancano iniziative di annuncio della Parola, di meditazione e riflessione, sempre grazie ai mezzi di comunicazione.
Non si ferma neanche il servizio ai più poveri, sebbene in misura ridotta e con tutti gli accorgimenti necessari per l’osservanza rigorosa delle norme del decreto sull’emergenza COVID-19.
In varie parrocchie continua il servizio di distribuzione viveri. “Abbiamo dato la nostra piena e totale disponibilità alle istituzioni” – afferma il parroco di Villa Castelli, don Antonio Andriulo – “Il sindaco ha istituito il centro operativo comunale nel quale siamo stati chiamati anche noi come Caritas a collaborare. Inoltre ogni giorno siamo in contatto con la Protezione Civile e le forze dell’ordine per venire incontro alle varie necessità. In particolare stiamo sostenendo l’attività della consegna a domicilio del necessario alle famiglie bisognose”.
Anche nella parrocchia di Santa Maria della Neve in Latiano, la Caritas parrocchiale assicura la distribuzione dei pacchi viveri con turni e nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e garantendo la distribuzione a domicilio per coloro che sono impossibilitati a muoversi; così come a Torre Santa Susanna, dove in questi giorni sono state raccolte le richieste delle famiglie in stato di bisogno. “Abbiamo reperito in questi giorni il necessario – afferma don Antonio Carrozzo – e sono stati approntati oltre 180 pacchi viveri che saranno distribuiti a partire da lunedì 16 marzo”.
In alcune parrocchie, in cui le Caritas parrocchiali fornivano mensa quotidiana, si è cercato di trasformare il servizio in distribuzione di pasti pronti; così ad esempio nella parrocchia Santissima Trinità di Manduria. “All’inizio è stato difficile dover riorganizzare tutto – afferma il parroco mons. Franco Dinoi – ma dopo pochi giorni, grazie alla creatività e alla generosità dei volontari, siamo riusciti a reperire i contenitori sterili e tutto quanto servisse per garantire il servizio ai poveri nel rispetto delle norme”.
Questi sono solo alcuni esempi, perché ovunque le Caritas parrocchiali restano vicine alle famiglie, cercando – anche a distanza – di individuarne i bisogni e di rispondervi nei limiti del possibile.
Ovviamente anche la Caritas diocesana di Oria continua il proprio lavoro, sebbene con qualche limitazione per il rispetto rigoroso delle norme di sicurezza. È aperto l’Emporio della Solidarietà, con ingressi scaglionati di massimo due utenti alla volta; il Centro di ascolto funziona su appuntamento, mentre è stata sospesa per ora l’attività Boutique della Solidarietà, così come ovviamente sono state sospese le raccolte “Porta a Porta”. Continua invece come sempre il sostegno alle Caritas parrocchiali e il loro coordinamento.
Ora si sta studiando, di concerto con alcune amministrazioni locali, anche la possibilità di fornire un servizio telefonico o online, per intercettare le richieste delle famiglie che sono nel bisogno e cercare di farvi fronte, anche perché già in una sola settimana si stanno intercettando anche “nuovi poveri”, famiglie cioè dipendenti dal lavoro a giornata o da altre forme di lavoro irregolare che ora non possono più soddisfare i bisogni primari.
Per garantire i servizi, la gestione del magazzino, le pulizie… gli operatori ed i volontari di Caritas diocesana stanno facendo turni quotidiani, restando in sede da soli, anche per limitare al massimo i contatti tra di loro e cercare di azzerare le possibilità di alimentare il contagio.
Vorremmo fare di più, ma siamo un po’ limitati anche dalla difficoltà a reperire attrezzature, soprattutto mascherine e tute.
Quando ci sono difficoltà sociali come in questo periodo chi è più sensibile a patirne gli effetti sono proprio le persone più vulnerabili e per questo Caritas deve fare di tutto per essere vicina a queste famiglie. È l’invito che il Papa continua a fare ai sacerdoti ed è anche l’appello che la Conferenza Episcopale Italiana ha rivolto alle Caritas diocesane. Ma è anche l’invito che mi permetto di rivolgere ad imprenditori, grandi distributori, famiglie, di farsi prossimi a Caritas con donazioni in denaro e soprattutto in prodotti per l’igiene domestica, che sono normalmente cari e che tante famiglie non possono permettersi, nonostante siano necessari, soprattutto in questo particolare periodo.
Per chi volesse donare e chiedere informazioni si può inviare mail a caritas@diocesidioria.it o inviare un sms a 327 4067633.
don Alessandro Mayer
direttore Caritas diocesana di Oria
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