Sfuma definitivamente l’elezione del plurimputato Luigi Vitali al Consiglio superiore della magistratura. Dopo giorni di tentativi andati a vuoto in Parlamento il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha chiesto e ottenuto dall’ex deputato di Francavilla Fontana di rinunciare alla candidatura. La conferma al passo indietro (più o meno volontario) è giunta poche ore fa via sms ai deputati azzurri, ai quali è stato indicato di votare scheda bianca e non più Vitali. Il motivo sta nel curriculum giudiziario dell’ex deputato, attualmente coinvolto in ben due processi penali a Brindisi e a Napoli. Circostanze che hanno reso la sua candidatura indigesta non solo al Movimento 5 Stelle che contro di lui ha ingaggiato una vera e propria campagna mediatica, ma anche a grossi pezzi del Pd. E senza i voti del Pd e dei 5 stelle nessun candidato al CSM può sperare di agguantare la cifra necessaria dei 570 scrutini in Parlamento.
Il nodo Vitali insomma stava rivelandosi giorno dopo giorno un intoppo al completamento dell’organo di autogoverno della magistratura, arrivando perfino a minare il patto del Nazareno sottoscritto da Renzi e Berlusconi. Ora, tolto il francavillese di mezzo, non resta che individuare un candidato alternativo che soddisfi entrambi gli schieramenti. Ma resta il nodo Vitali. Il sacrificio chiesto al fedelissimo ex deputato (trombato così per la seconda volta da Berlusconi) è enorme. Una forma di risarcimento dovrà pur essergli garantita. Bisognerà attendere quando e quale.