Madonna delle Grazie, lo storico scrive al sindaco: «Edificio unico, va recuperato d’intesa con la Soprintendenza»

Il professor Giorgio Martucci ha scritto una lettera al sindaco di Francavilla Fontana Antonello Denuzzo in merito a uno degli argomenti più attuali del periodo: l’ex chiesetta della Madonna delle Grazie. La riportiamo integralmente qui di seguito:

Egregio Signori Sindaco, 

da qualche mese l’edificio in oggetto risulta totalmente inagibile (a causa di vandalismo soprattutto al piano inferiore) ed interdetto alla fruizione visiva e tale situazione suscita particolarmente in me, in qualità di studioso e di componente dell’Accademia Imperiali, una grave preoccupazione per le seguenti considerazioni e motivazioni:

Sin dagli anni 60, ancora studente universitario, ho cominciato a interessarmi di tale chiesa, ricercando documenti nei luoghi più imprevedibili ed in tal modo ho raccolto del materiale idoneo a dare alle stampe un mio primo lavoro nel 1969, consultabile anche presso la locale biblioteca.

Nel corso del tempo, tale lavoro è risultato, da parte di studiosi cattedratici, unico nel suo genere e successivamente l’argomento è stato oggetto di alcune tesi di laurea sostenute da professionisti concittadini, soprattutto nelle Università di Firenze e di Lecce.

La descrizione e le immagini di tale chiesa sono reperibili in diverse opere pubblicate in questi decenni, fra cui il libro “Francavilla, architettura e immagini”, il libro della Collana “Electa”, e non ultimo il volume “La Via di Maria”, passato purtroppo inosservato in città.

Negli anni ’80, proseguendo nelle mie ricerche, sono riuscito a rintracciare la pianta e la sezione della chiesa, in documenti d’epoca del 1643.

Nello stesso decennio,  ho individuato l’originaria tela della Madonna delle Grazie, provvedendo a farla restaurare, con le dovute autorizzazioni, presso la Soprintendenza di Bari. La tela è opera del pittore Ludovico Delli Guanti, lo stesso autore della tela della Caduta del Fulmine.

Inoltre, nel corso dei decenni, su mie segnalazioni, più volte la Soprintendenza si è prodigata per l’esecuzione di interventi, senza mai pesare sulle casse comunali.

A questo proposito, ritengo richiamare la Sua attenzione sul fatto che la Chiesa gode di vincolo di riconoscimento di valore storico-artistico nazionale, per effetto del decreto emanato nel 1980-81, che personalmente a suo tempo ebbi occasione di leggere. Nessuna decisione comunale può essere adottata se non è approvata dalla Soprintendenza. Pertanto, spero proprio che il Comune possa avvalersi di tale riconoscimento per ottenere finanziamenti nazionali e regionali.

La struttura e l’importanza di tale edificio rendono unico in tutta Italia tale costruzione. Solo in un comune della Provincia di Lecce vi è qualcosa di analogo.

Infine, sono particolarmente preoccupato del destino di tale edificio, perché mi risulta che corre voce che addirittura è a rischio di crollo; speriamo che non succeda mai.

Sono disponibile per ulteriori chiarimenti se Lei avrà il tempo e il piacere di consultarmi.

Mi propongo infine di accennarLe appena possibile ad altre urgenti problematiche riguardanti il patrimonio culturale cittadino, perché la cultura non è fatta soltanto di luminarie e festeggiamenti.

Cordiali saluti.

Prof. Giorgio Martucci

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