Perseguita due vicine di casa, 48enne sottoposta al divieto di avvicinamento


Avrebbe reso un inferno le vite di un paio di sue vicine di casa (sue condomine) e delle testimoni nel processo per stalking già pendente a suo carico. I carabinieri della Stazione di Francavilla Fontana hanno eseguito a carico di una 48enne francavillese un’ordinanza, emessa dal gip del Tribunale di Brindisi, per l’applicazione della misura del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalle persone offese.

L’avvocato Domenico Attanasi, che assiste una delle parti offese

La donna – già imputata per lo stesso reato – d’ora in poi non dovrà sostare negli spazi e nel parcheggio condominiali, tenersi a distanza dagli appartamenti delle persone offese e non comunicare con loro in nessuna forma, altrimenti rischia di essere sottoposta a misure anche più gravi (quali i domiciliari e persino la detenzione in carcere).

I dissapori, per usare un eufemismo, tra la 48enne e una delle parti offese (una 65enne che abita al secondo piano dello stesso condominio) – assistita dall’avvocato Domenico Attanasi del Foro di Brindisi – sono risalenti nel tempo, tanto che a seguito di numerose querele sporte dalla seconda, la prima è finita a processo per fatti relativi al 2015. Tra le altre cose, a dire della querelante, al passaggio suo e dei suoi familiari, la 48enne batteva i tappeti e lanciava secchiate d’acqua dal balcone del suo alloggio.

Nonostante il processo in corso, stando alle indagini dei militari dell’Arma, la 48enne non si sarebbe data una calmata e avrebbe, anzi, preso di mira anche un’altra vicina e la nuora della 65enne, ree di aver testimoniato in udienza contro di lei.

Così, dallo scorso maggio, la donna destinataria della misura in più occasioni si sarebbe appostata per incontrare e insultare le “nemiche”. In particolare, apostrofando la 65enne come “stronza” e “puttana” e l’altra come “morta di fame”. In più, le avrebbe pedinate e riprese col telefonino.

Lo scorso 24 settembre, inoltre, si è introdotta in una scuola dell’infanzia e ha preso a filmare tutto e tutti e, in particolare, avendo preso di mira soprattutto la nuora della 65enne, lì presente con una bambina di soli tre anni. In quell’occasione le maestre hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

Di qui l’integrazione di querela, il supplemento d’indagine e la decisione del gip, sulla scorta dell’informativa resa dagli investigatori al pm, di optare per il divieto di avvicinamento.

Secondo i magistrati, le condotte della 48enne avrebbero cagionato alle parti offese un perdurante stato d’ansia e paura, costringendole ad alterare le loro abitudini di vita per sottrarsi al trattamento alle espressioni di scherno, alle minacce e alle molestie da parte della vicina.

 

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