L’interruzione di servizio pubblico può riguardare purtroppo anche l’assistenza domiciliare di malati gravissimi. E’ quello che è successo il mese scorso con il servizio infermieristico domiciliare, per cui pazienti portatori di tracheo, peg, pic e altro, si sono visti abbandonati all’improvviso dai loro infermieri, ed è quello che in questi giorni sta succedendo con il servizio di logopedia. Il logopedista è una figura molto importante per alcuni dei nostri malati gestiti a domicilio. Fortunatamente grazie all’intervento del direttore generale e del direttore sanitario, con non poca difficoltà, si è riusciti ad affrontare la carenza degli infermieri che lavorano a domicilio, però la carenza di personale in ADI continua a farsi sentire. Come si può ora riuscire a reclutare i logopedisti? Per quanto tempo ancora i nostri malati saranno sprovvisti di questo servizio? La situazione è davvero molto critica. Soprattutto se si aggiungono altri disservizi che riguardano purtroppo sempre i nostri malati: lentezza nell’attribuzione di ausili, ricoveri inadeguati e dimissioni disagevoli e servizio degli operatori sociosanitari ridotto a soltanto 90 minuti. Mi auguro di cuore che tutto questo possa essere rivisto e rivalutato, perché i malati di sla e di altre malattie neurodegenerative hanno bisogno di assistenza h24 e le famiglie che si prendono cura del proprio caro, sono sempre più sull’orlo della disperazione.
Maria Rosaria Passaro
Aisla Brindisi