Si riceve e pubblica:
L’atto d’indirizzo adottato dall’Amministrazione Denuzzo per fronteggiare le ripercussioni negative delle vicende Mercatone e Magrì non cambierà assolutamente nulla del deprimente panorama occupazionale di Francavilla Fontana. Il sindaco l’ha definita “misura straordinaria”, ed effettivamente lo è, ma solo nel senso che sarà straordinariamente inutile.
I motivi dovrebbero essere chiarissimi ai colti e agli incliti. Già i massimi organi della Giustizia Amministrativa, e gli stessi organismi sovranazionali e comunitari (vedasi pronunciamenti della Corte di Giustizia europea), si sono espressi in direzione della non obbligatorietà della cosiddetta “clausola sociale”, peraltro, eventualmente, riferibile solo ai lavoratori già impiegati in processi produttivi ove vi sia stato un avvicendamento del soggetto gestore.
Figuriamoci, quindi, quanto potrà valere un atto d’indirizzo riferibile a lavoratori estranei a tali processi: un po’ meno di quanto possa valere oggi, in piena crisi di governo, una interrogazione parlamentare, cioè un po’ meno di zero. Con un’unica non lodevole (rectius: biasimabile) conseguenza: quella di alimentare aspettative che non troveranno mai effettiva concretizzazione.
Piuttosto imbarazza non poco che un’Amministrazione per buona parte di livello culturale e professionale sopra la media adotti provvedimenti simili non spiegando quali siano le premialità di cui beneficerebbero le imprese, non valutando i rigidi limiti imposti ai comuni in materia tributaria, non considerando che qualsiasi obbligo di assunzione sarebbe destinato a rimanere privo di qualsiasi effetto e/o efficacia.
Resta il fatto che, pur potendo amministrare senza eccessivi patemi, visto il livello di gran parte dell’attuale opposizione, l’Amministrazione Denuzzo, invece di perseguire obiettivi di largo respiro, si rifugia in questi estemporanei coup de theatre. T
utto ciò nel mentre rischiano di svanire nel nulla le poche vere opportunità di rilancio e di sviluppo dell’economia locale.
Per chiudere. Non so dire a chi sia venuta in mente questa temeraria idea dell’imponibile di manodopera (espressione già di per sé orrenda) anche se il dubbio che altro non sia che una patacca preelettorale è troppo forte dal momento che qualche membro dell’esecutivo ha addirittura tentato di sensibilizzare e coinvolgere qualche lavoratore ex Cerin. Resta il fatto che da questa Amministrazione ci si attendeva qualcosa di più. Molto di più!
Avv. Euprepio Curto – Coordinatore Progetto per l’Italia